27/09/2013 10:01
La clausola Comè noto, il capitano giallorosso ha firmato un rinnovo fino al 2016 da calciatore, più ha avuto la conferma di un contratto dirigenziale di cinque anni che scatterà a fine carriera. Ma non basta. In questo secondo documento cè una clausola che gli consente di prolungare il suo rapporto con il club per un anno in più, sei, in pratica fino al 2022. Questo però non è stato a costo zero, perché nella complessa trattativa che è stata portata avanti, Totti ha accettato di spalmare parte dellingaggio della stagione in corso (circa 4,5 milioni) nelle due che verranno, avendone in cambio la possibilità di allungare la sua futura carriera dirigenziale a 600 mila euro a stagione , che ruoterà soprattutto attorno al settore giovanile e alle funzioni di rappresentanza che gli verranno richieste.
Troppo buono Istruzioni per luso. Totti sa bene come, a carriera finita, gli onori che gli vengono tributati in questo momento potranno dileguarsi in fretta. Le bandiere, a volte, possono risultare ingombranti per chi comanda davvero, e i casi rappresentati da Rivera, Antognoni, Maldini e Del Piero in anni più o meno recenti ne sono state le cartine di tornasole. Per questo la scelta di rinunciare subito a certe cifre sperando di recuperarne una parte a fine carriera, potrebbe essere più rischiosa di quello che ci si possa immaginare. Non è un caso che Totti, parlando nei giorni scorsi di questa scelta, diceva ridendo: «Sono troppo buono...». Unesagerazione, ovvio, perché la bontà è unaltra cosa. Ma innamorato della Roma, probabilmente sì.