L’attimo fuggente in cui De Rossi si è ripreso tutto

23/09/2013 11:21

Un centimetro Fermiamo le immagini: Ederson è penetrato nel cuore della difesa romanista, e sono fuori gioco, tra il brasiliano e la gloria imperitura c’è il solo . Sta per calciare, dovrebbe calciare, attende un istante, di troppo. È un attimo, ma a lui risulterà più fatale che fuggente. Si ferma il tempo, si interrompono i battiti, si trattengono i respiri. Il derby è in pausa per tutti, ma non per . In quell’attimo il pallone fugge dallo scarpino di Ederson il tempo necessario perché venga intercettato dallo scarpino del romanista. La vita, il calcio, il derby: è sempre un centimetro – aveva ragione l’Al Pacino di Ogni maledetta domenica – a fare la differenza. Un centimetro più in qua, avrebbe mancato il pallone. Più in là, avrebbe preso il piede di Ederson. Ad ogni modo, avrebbe fatto una frittata. Cosa si sarebbe detto della sua partita? E del primo derby di ? E che piega avrebbe preso la stagione della Roma senza lo slancio di una vittoria contro la Lazio?

Una svolta Non lo sapremo mai. L’intervento di è stato di una precisione chirurgica e di un tempismo perfetto. Ha colto l’attimo come il poeta coglieva la rosa appena sbocciata, perché un istante dopo sarebbe appassita. È stata una svolta, o così dovrebbe essere. «Vincere un derby può cambiare una stagione – ha raccontato –, perché regala certezze ed entusiasmo». Nelle parole del capitano, c’è l’annuncio ufficiale dell’uscita dalla crisi e dell’inizio della ripresa. Tra qualche mese, se i romanisti saranno più sereni e felici, ricordiamoci che tutto è cominciato dall’attimo in cui ha strappato il pallone dai piedi di Ederson. In quell’attimo, Daniele si è preso il derby, il più bello della sua carriera, e si è ripreso la Roma, forse pure i romanisti. La solita vena, le insolite lacrime, l’inedito (e volgare) gesto rivolto alla curva Nord hanno fatto il resto. Nel derby di c’è stato tutto e quasi tutto, per la prima volta, era perfettamente bilanciato: gambe, pancia, cuore, testa. E quello scarpino che ha colto l’attimo.