La Roma dei capolavori

02/09/2013 09:25

COME AL PICCHI
riparte dalla ripresa della gara vinta in Toscana. L’unica novità è , alla prima in serie A, per Bradley. Anche lì i giallorossi si presero in tre minuti il successo. E, proprio come nella trasferta in Toscana, la Roma sceglie lo stesso canovaccio: studia nel primo tempo l’avversario e lo stende inesorabilmente nella ripresa. Ancora senza centravanti in campo e appena il nuovo tecnico fa una sostituzione. Al Picchi era entrato Gervinho per Borriello, lasciato stavolta fuori perché prossimo alla cessione (come accadde con Lamela). E anche ieri un debuttante cambia la storia del match: , in campo per . , ovviamente, è sempre rimasto in mezzo alle due ali, a parte qualche spostamento che rientra nel copione dell’allenatore francese e appartiene alla libertà concessa comunque al capitano. Stavolta l’intervento dalla panchina è stato anticipato: sostituzione più rapida, dopo sette minuti della ripresa, e di nuovo decisiva. Giusto il tempo per far ambientare, sulla fascia sinistra, il serbo nell’Olimpico semivuoto per la della Sud ed ecco il nuovo uno-due. , fino a quel momento meno partecipe del solito, imbuca sulla destra per . potente e deviazione fatale di Cacciatore alle spalle di Rafael: 1 a 0 all’undicesimo. Il gol più bello è però quello di . Il capitano gli appoggia lateralmente la palla sul , cucchiaio del bosniaco e 2 a 0 al quattordicesimo. Anche Mandorlini applaude per la prodezza. Se , fisicamente e mentalmente ritrovato davanti alla famiglia al completo, è il più bravo anche quando nella prima parte la Roma è lenta e timida, ha subito l’impatto che si aspettava . Il serbo ha personalità e qualità. Ogni volta che parte, con o senza la palla, sa dove vuole arrivare. In meno di un quarto d’ora l’ex viola firma la sua prima rete in giallorosso, Splendida. da fuori, tiro secco e preciso piazzato accanto al palo: 3 a 0 al ventunesimo.
 
LA SICUREZZA RITROVATA
Basta il primo dei tre gol per dare la spinta necessaria alla Roma per far divertire i venticinquemila tifosi, un po’ meno i mille spavaldi venuti dal Veneto, e per incassare la seconda vittoria di fila. È come se quel tiro di fosse servito a liberarsi dal peso dell’ultima volta all’Olimpico, il 26 maggio nella finale di Coppa Italia. Anche nel primo tempo i giallorossi costruiscono chance, almeno cinque, senza però capitalizzare la leggera supremazia nel possesso palla. Il Verona si difende e l’ex Toni è solo lì davanti. , , , e hanno a turno la possibilità del vantaggio che arriva solo dopo l’ingresso di . si diverte con due come il serbo e Gervinho, anche se il secondo, pur avendo più chance dei compagni, finisce sempre per colpire il Rafael, sprecando quanto costruito con le sue accelerazioni. Mandorlini fa tre sostituzioni come : Sala, Juanito e Cacia, i primi due entrati sul 2 a 0, non incidono sul match. Halfredsson prende una traversa sul 3 a 0 e nel finale respinge sulla linea la vampata di Cacia. L’olandese esce per Taddei e incassa la standing ovation simile a quella in precedenza riservata a quando lascia il posto a Bradley.