01/09/2013 11:02
CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Linsidia è impalpabile, sfuggente. Per questo più subdola. Garcia la intuisce, ma non la conosce fino in fondo. Semplicemente perché non è romano e, fino a qualche tempo fa, neanche romanista. Il pericolo sta nellaria che si respira nella città giallorossa dopo una facile vittoria esterna. E latavico vizio capitolino dellammorbidirsi al sole non appena il vento gira dalla tua parte. E lo specchiarsi beatamente pensando di trovare un altro Livorno e scoprirsi in pantofole contro una squadra che può valere un po di più dei toscani, ma che magari ha studiato il modo di non farti giocare. (...)
Troppe volte lOlimpico nella sua storia e segnatamente nelle ultime due stagioni è diventato terreno di conquista non delle grandi del campionato, bensì di squadre accorte, umili, furbe. Lanno scorso la Roma ha perso il treno per lEuropa non contro Juve e Napoli, ma contro Bologna e Chievo, per non parlare del Pescara.(...)
Cè chi lo chiama ambiente, chi ponentino, chi sindrome da facile appagamento. Insomma, la Roma non può permettersi di prendere sottogamba il Verona e fa bene Garcia a richiamare i suoi, magari esagerando. A queste latitudini non è mai troppo. Nils Liedholm aveva la buona abitudine di esaltare lavversario di turno. Ce nera sempre bisogno per tenere desti i suoi campioni. Anche loro, respirando il fascino della romanità, rischiavano spesso di appisolarsi sul loro talento. La Roma vista a Livorno è sembrata più matura, vaccinata. Ma leffetto Olimpico può giocare brutti scherzi. (...)