12/09/2013 10:15
Il sindaco e lo stadio Mettetevi ad esempio nei panni di James Pallotta. E ricco, intelligente, sempre sorridente, e pazienza se talvolta usa un linguaggio non propr io oxfordiano. Di sicuro, però, il presidente sorriderebbe assai di più se il progetto nuovo stadio decollasse. Ieri, ad esempio, il sindaco Marino ha detto: «Non ho nessuna notizia. Ho ricevuto delle persone che vogliono proporre un nuovo stadio e le ho ascoltate a inizio del mio mandato. Hanno detto che torneranno con disegni e progettazione. Non appena saranno pronti, li riceverò». Ununghiata gentile che fa seguito a quanto da UniCredit: «Progetto complicato per finanziamento e sostenibilità. Al momento non è in agenda». E allora, se Pallotta a maggio diceva che entro un paio di mesi il nuovo progetto sarebbe stato pronto, adesso (settembre) gli tocca ridire cose analoghe. «In un paio di mesi saremo in grado di annunciare il tutto ha spiegato al Bloomberg Sports Business Summit di New York . Sarà uno stadio da 60.000 posti e con sicurezza allavanIl guardia». Il sorriso, però, gli è tornato quando ha parlato del mercato. «Abbiamo acquistato Marquinhos per 3 milioni e lo abbiamo rivenduto a 30 milioni al Psg, liberando così risorse per comprare giocatori, tra cui Strootman. Un altro affare è stato quello di Lamela, rivenduto a 21 anni a 35 milioni. Il Manchester City invece ha spesso quasi 600 milioni. Penso che se non facciamo qualcosa sotto il profilo del fair play, ci sarà anche meno divertimento. Faremo annunci importanti nei prossimi mesi». Oltre allo stadio, i sussurri parlano di un nuovo partner, la cui ascendenza varia dalla Russia (fratelli Bazayev) allIndonesia, mentre sul fronte interno sembra in uscita il responsabile commerciale Winterling.A pensarci bene, un ottimo motivo per sorridere, anche perché oggi tornerà in scena il discorso relativo al contratto di Totti. Fissata la scadenza (2016), occorre modulare lingaggio, che oscilla tra i 3,5 e i 2,8 milioni.
Spalletti punge Ma se il presidente Usa sparge ottimismo, dalla Russia lex allenatore Luciano Spalletti si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Alla Roma si diceva che bisognava fare di più, che disturbavo la crescita della squadra. Poi, dopo 4 anni, sono andato in altre città europee, mi sono informato, ma della Roma non ho più sentito parlare». Impressioni? Mister Pallotta non gradirà.