Pallotta-Garcia, patto d'acciaio
14/09/2013 10:41
LUOMO GIUSTO - E che
James Pallotta nelle sue visite a Roma e nelle videoconferenze e percorrendo le rassegne stampa per forza di cose sintetiche sul calcio italiano ha capito quanto fosse diffusa la sensazione che la sua presa sulla società fosse solida come zucchero filato. Lo avevano definito prestanome, peraltro, i contestatori al raduno della squadra. Così ha deciso di far capire chi comanda a Trigoria. Lui. Attraverso un pugno di rappresentanti ciascuno esperto di un particolare settore.
Italo Zanzi, Mark Pannes, Mauro Baldissoni, Walter Sabatini. Ma soprattutto Rudi Garcia. Che ha questo dono: convince imediatamente chi lo incontra. Con gli sguardi più che con le parole, con il ritmo, per citare ancora Sabatini, più che con le azioni. (...)
Pallotta ha designato espressamente Garcia «il primo allenatore scelto da me» . Togliendosi così di dosso la polvere lasciata dai crolli di L
uis Enrique e Zdenek Zeman. Garcia ha espresso al presidente le proprie condizioni: toglietemi tutto, Marquinhos, Lamela, Osvaldo se serve, ma non il mio Pjanic. Così Sabatini nel vasto raggio della sua libertà di manovra ha dovuto impegnarsi a non varcare quelle Colonne dErcole. Per questa stagione, almeno. (...)
STABILITA - Pallotta a sua volta ha affidato a Garcia i pieni poteri sulle questioni di campo. A lui adesso interessa riportare una società per vocazione abbastanza anarchica sotto lunica bandiera della sua gestione. Il rigore economico che sta imponendo non deriva solo dalla legittima ma francamente sgradevole ansia di non rimetterci del proprio. E frutto anche della convinzione che solo un fair play finanziario anche autoimposto può garantire stabilità. (...)