Rossi chi? Oggi Ljajic pensa solo alla Roma

25/09/2013 09:57

Brutti ricordi Lo ha detto a tutti, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro soprattutto ad Adem Ljajic. Il serbo potrebbe anche partire dalla panchina ma difficilmente, nell’arco dei 90 minuti, si priverà di lui. Fondamentale nell’aprire le difese avversarie, cresce settimana dopo settimana sotto porta: nelle ultime 15 partite di campionato ha messo a segno 12 gol, mentre nelle precedenti 66 era arrivato appena a 5. Alla Sampdoria ha segnato lo scorso anno, sulla panchina doriana c’era già Rossi, l’uomo a cui sono legati i ricordi più brutti della sua storia italiana.

Niente vendetta La scorsa stagione ci fu tanto di suo nella vittoria della contro la Sampdoria: segnò, regalò un assist ad Aquilani e fece espellere Gastaldello. Emblematica, in panchina, la faccia di Delio Rossi sconsolato. Se vendetta doveva essere, vendetta è stata. Adesso contro la squadra a cui ha segnato il primo gol in Serie A e contro cui è andato a segno 14 volte, il serbo ha il dovere (ma anche il diritto, a 22 anni da compiere tra 4 giorni) di pensare solo alla Roma. Un amico che lo ha aiuta a farlo c’è e si chiama, appunto, .

Amico è Il feeling tra i due è stato immediato, in campo duettano che è una meraviglia, a Trigoria il più giovane sta sempre accanto al più esperto. Lo segue, prova a imitarlo, si diverte a provare e riprovare con lui le giocate. E , 15 anni in più, accanto a questo talento serbo arrivato con l’etichetta di bad boy ma che per ora riga dritto come un soldatino, sembra essere tornato indietro nel tempo. Una sorta di ritorno al futuro, dove per il passato, cioè Delio Rossi, non c’è più spazio.