Totti-Roma amore eterno: oggi la firma fino al 2016

20/09/2013 09:31

Tre mosse Insomma, a Trigoria si respira aria serena. Le tre vittorie su tre hanno dato il senso del nuovo corso, consolidato da una serie di spunti. 1) La difesa è molto protetta, tant’è che – oltre ad avere subito un solo gol – ha ricevuto pochi tiri nello specchio della porta. 2) Grazie probabilmente a carichi di lavoro estivi abbastanza leggeri, la squadra dimostra un’ottima condizione fisica, tant’è che gli 8 gol realizzati sono arrivati tutti nella ripresa. 3) Gli schemi prevedono possesso palla alternato alla ricerca della profondità, condita con tante conclusioni da fuori. Così è possibile andare in porta in modi diversi.Non a caso sono già 6 i giallorossi andati a segno, con capocannoniere a 2 reti (nel bottino c’è anche una autorete). Il francese però non si compone e dice: «C’è ancora tanto da lavorare ». E domenica c’è il derby, sfida con cui in Francia aveva un ottimo feeling, visto che i risultati del suo Lilla contro il Lens (il derby del Nord) è stato di tre vittorie e un pari.

Pallotta & : contratto A benedire il nuovo corso in vista del derby, poi, da ieri si è unito anche James Pallotta, che resterà a Roma fino a lunedì o martedì. La sua presenza ha accelerato la chiusura dell’accordo con , che oggi potrebbe essere ufficializzata pubblicamente dagli stessi protagonisti. E non è la sola buona notizia, visto che è in arrivo un nuovo sponsor (ramo gas) per il club.

Caso stadio Di sicuro comunque, in questi giorni il presidente non perderà di vista la questione stadio, su cui ieri è inciampato in un errore di memoria fatto rilevare dai social network. «Ci stiamo lavorando da 18 mesi. Slittamenti? Io non ho mai detto quando ci sarà l’annuncio». In realtà, il 22 maggio aveva dichiarato: «Entro un paio di mesi daremo qualche annuncio » (per i complottisti, c’è il video su YouTube). Ma ciò che gli preme adesso è la squadra. «Ci sono stati buoni cambiamenti, vedo un’atmosfera diversa rispetto allo scorso anno ». E poi, nel colloquio coi dirigenti, è stato prodigo di complimenti al tecnico: «È bravissimo, un numero uno». Proprio vero. A pensarci bene, quello che serve a guidare un fuoriclasse che non ha nessuna voglia di fermarsi. Sì, lui, il solito