29/10/2013 09:01
Ieri pomeriggio si sono riuniti a Trigoria e, nellassemblea durata tre ore e mezza, è stato il dg Baldissoni a prendere la parola, non per stabilire una nuova data da cerchiare in rosso sul calendario, ma per precisare che non è più una questione di cui si occupa la Roma in prima persona: «È uniniziativa di sviluppo della società, non ci sono ritardi, anzi è stato attivato un percorso circa un anno e mezzo fa, sono state verificate le aree che presentavano maggiori compatibilità per la costruzione di uno stadio e da questa indagine ne è stata scelta una. Il "master plan verrà presentato presto. Al momento, però, è in gestione alla Holding e non allAs Roma». In pratica, è tutto nelle mani di Pallotta e della banca, che è parte della Neep Roma Holding, perciò a Trigoria sono solo spettatori in attesa di sviluppi provenienti direttamente da Boston.
Dalla capitale, intanto, arrivano rassicurazioni sullarea di Tor di Valle: «Non mi opporrei mai a unoperazione che ho cercato e voluto io», ha spiegato lex proprietario dellippodromo Gaetano Papalia a romapost.it. Insomma, nessun ostacolo per il costruttore Luca Parnasi, che dovrà sborsare 42 milioni per rilevare larea. Chiuso momentaneamente il capitolo stadio, lassemblea degli azionisti ha approvato il bilancio della società, relativo allesercizio chiuso al 30 giugno 2013, con un rosso di 43 milioni di euro, coperto in parte (15,5). Il residuo importo di 27,5 milioni sarà riportato sul prossimo bilancio: è già prevista una perdita di 20-25 milioni.
Gli 80 necessari per laumento di capitale («non porterà soldi freschi, solo una ratifica», ha sottolineato il vicepresidente Cappelli) sono stati già versati dal socio di maggioranza, la Holding, e nel caso in cui gli azionisti di minoranza dovessero disertare laumento, potrebbe avvenire il delisting della società dalla Borsa.