Capitan Presente ora tocca a te

25/10/2013 09:29

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Fratello di centrocampo, Simone Perrotta se lo guardava e non rivedeva se stesso. Rivedeva quei giorni in cui al centro della Roma c’era una zona oscura in cui finivano in polpette gli schemi altrui. «Così deve giocare . E’ devastante quando non ha l’obbligo di impostare» . (...)

Questo è il che serviva alla Roma e
non ha bisogno di andare a cercarne un altro né di risvegliarne uno dormiente dentro il centrocampista di lotta e di governo che già c’è. Quel capace contro il Livorno di proiettarsi sulla trequarti e pretendere il pallone da e spalancare una partita chiusa, insieme con tutto un campionato ridente come un frutteto, è quanto occorre in un momento in cui la Roma affronta se stessa, i propri timori antichi, il dubbio di essere poco o nulla senza il suo capitano. 

 
PERICOLO - Non è soltanto superstizione. la razionalizza: «Anche contro il quando è uscito siamo andati in difficoltà. Perché il palleggio si è fatto più difficoltoso» . (...)

Per la Roma il pericolo di adagiarsi sull’assenza del capitano è reale e immediato. Non resta che adattarsi. Rassegnarsi, quasi, all’idea di dover recuperare da qualche parte le qualità che senza vengono meno. Sarà questione di personalità, di senso di appartenenza, di lucidità. Il primo posto dove cercare tali doti è il cuore di
, Capitan Presente per la prossima partita e per diverse altre a seguire.


E ha già cominciato il suo lavoro. Con l’esempio durante gli allenamenti, a quanto raccontano i topolini sguazzanti nel groviera che è il centro sportivo di Trigoria. Anche con le parole:
«Francesco è importante per noi e speriamo di ritrovarlo presto. Nel frattempo non pensiamo minimamente di aver combinato qualcosa perché abbiamo vinto otto partite o perché abbiamo battuto Inter e . tornerà più forte di prima, ma a me piace sottolineare l’atteggiamento di giocatori come Borriello, uno che entra dalla panchina e diventa il migliore in campo» .
 
MORALE - Lui non è entrato dalla panchina, è risalito da un limbo personale ed è parecchio più difficile. Invoca una squadra sempre unita come nelle prime giornate e in questo caso parla anche in favore di se stesso. Non lo lasceranno solo, non di nuovo. Adesso la Roma conta giocatori in grado di guidare i compagni meno impermeabili ai momenti di scoramento, di comprimere la rabbia e trasformarla in energia. Li hanno presi apposta: con gli occhi incandescenti, con la nordica irriducibilità. Hanno perfino tenuto Borriello e la sua incapacità di comprendere che chi si accontenta gode. (...)

Dopo la partita con il a chi gli faceva notare che vincere le prime otto partite ha sempre significato scudetto replicava tranquillamente che quei precedenti si riferivano a un altro calcio, molto meno competitivo. E intanto, come fosse uno a parlare e un altro ad agire, le sue mani tracciavano scongiuri ben al di sotto dell’orizzonte della telecamera.