De Sanctis, festa stile wrestling «Ma niente rivincite»

28/10/2013 08:56

Quella lingua... A 36 anni, mentre allarga le braccia per stringere idealmente tutti i quattromila romanisti che esultano allagando di felicità lo stadio di Udine, Morgan De Sanctis sembra un guerriero, un signore del wrestling, un «braveheart» alla ricerca del suo popolo. Urla, si arrampica sulla rete, fa smorfie infinite il abruzzese, fino a tirare fuori la lingua sotto la tribuna, prima di imboccare il tunnel che porta dentro lo spogliatoio.

Quanti insulti Apparentemente, il suo sembra (anche) lo sfogo di un innamorato tradito, visto che i tifosi bianconeri lo hanno insultato per tutta la partita. « uomo di merda», hanno salmodiato in tanti al Friuli, dimentichi di quelle stagioni che dal 1999 al 2007 hanno fatto grande insieme il e nel contempo anche l’Udinese. L’addio da svincolato tramite l’articolo 17, però, qui non è mai stato metabolizzato e, nonostante negli anni scorsi l’abruzzese abbia lanciato segnali di pace ai t i f o s i friulani, quel divor zio ha sanci to per sempre la fine di un grande amore. Nell’euforia del dopo partita, però, ci tiene a spegnere qualsiasi interpretazione polemica per la sua esultanza del dopo partita.

Spiegazione «Nessuna rivincita – spiega –. Certo, gli insulti non fanno piacere a nessuno, anche perché io a Udine ho dato tanto, però volevo solo condividere la gioia della vittoria con le migliaia di tifosi romanisti che ci hanno seguito fin qui. È stato bellissimo averli vicino, sembrava quasi di stare all’Olimpico. Ed era giusto che alla fine della partita festeggiassi anche insieme a loro».

Scalata Parole da pompiere, che aiutano a mantenere la concentrazione in vista dei futuri traguardi. La decima vittoria, certo, già tra tre giorni contro il Sassuolo, ma anche la scalata al paradiso dei portieri con la più lunga imbattibilità, santificata dal record del milanista Sebastiano Rossi, a quota 929 minuti. Morgan per ora è a 591, ma la strada è ancora lunga. E quel ragazzo di 36 anni – che urla aggrappato alla rete – non ha ancora nessuna voglia di fermarsi. Come la sua Roma, del resto