13/10/2013 10:44
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Ci voleva una sfida storica, la partita che, ben prima del fischio di inizio, aveva già vissuto una storia travagliata. Popolo del calcio votato all'invasione dell'Olimpico, stuolo di contestatori all'assalto della città. Polemiche, proposte più o meno sensate, ipotesi e vertici dedicati alla sicurezza, infine l'anomala serata del venerdì, ancora con qualche palpito per l'agitazione dei vigili urbani, logico che l'ordine pubblico imponesse certe priorità. Serata ulteriormente nobilitata da un ospite d'eccezione. Tornerà a Roma, stavolta in tribuna d'onore come il suo rango pretende, Diego Armando Maradona. Una sorta di omaggio per il grade amore nei confronti del Napoli, ma forse anche l'occasione per un incontro ravvicinato con un'altra leggenda, Francesco Totti.
Si erano soltanto sfiorati, questi due fuoriclasse, ancora bambino il capitano giallorosso quando Diego aveva interpretato il suo passo di addio alla ribalta così sontuosamente onorata in carriera. Sul campo insieme, i due capitani, soltanto per una partita di beneficenza, poi saluti occasionali a Trigoria, dove il giovanissimo Francesco chiedeva timidamente un autografo ai nazionali argentini, ospiti a Trigoria per «Italia '90», quel Mondiale nel quale agli Azzurri non era bastata l'imbattibilità, pagata carissima la superficialità di avere regalato agli «albicelestes» il tifo del San Paolo. Perché Maradona era riuscito ad oscurare, nel cuore dei napoletani, perfino l'amor di Patria.
Totti ha sempre professato incondizionata ammirazione per Diego, stima ricambiata da attestazioni significative, per lui Francesco era uno dei più forti giocatori del mondo, superiore perfino a Zidane, all'epoca campione mitico. La gloria li ha accompagnati sullo stesso percorso sportivo, le loro strade hanno preso direzioni divergenti nella vita, i valori prioritari di Totti indirizzati verso la normalità che non tutti sanno vivere serenamente.
Diego ha pagato a duro prezzo l'impatto con Napoli, che non è soltanto cielo e mare, ma ha oscuri risvolti che possono travolgere un giovane passionale e troppo ingenuo per individuare l'origine del lusso proposto da generosi anfitrioni. Venerdì li unirà, in ruoli diversi, la comune dedizione ai rispettivi colori, Diego meriterà un applauso senza barriere ideologiche.