28/10/2013 11:04
La Roma di Garcia quindi entra nella storia e lo fa in una domenica in cui tutto sembrava girare contro: le assenze di Totti e Gervinho, il maltempo, linferiorità numerica (espulso Maicon al 66) e un campo violato lultima volta proprio dalla Juve ben 420 giorni fa. «È stata la vittoria più bella, la più difficile - ha sentenziato Garcia - Oggi si è vista la forza del gruppo, la grande personalità di questa squadra che in 10 non ha smesso di credere alla vittoria. Questi sono tre punti che conteranno molto alla fine della stagione. Noi fortunati? La fortuna si provoca. Non arriva mai sola. Se uno dà tutto in campo durante la settimana e sfrutta le occasioni durante le partite è più facile averla dalla propria parte. Non dimentico che abbiamo giocato in 10 ma nel primo tempo potevamo giocare 11 contro 10 noi per lespulsione di Muriel. Questa non è fortuna. È calcio».
Paradossalmente la Roma ha giocato meglio nella ripresa, in inferiorità numerica, dopo un primo tempo in cui Muriel lha messa spesso in difficoltà: «Nel primo tempo abbiamo sofferto troppo sulle ripartenze. Abbiamo lasciato troppi spazi per loro e non abbiamo difeso bene. Abbiamo cambiato le cose nellintervallo ed è andata molto meglio. Chiaro che lassenza di Totti si fa sentire, è una Roma diversa senza di lui ma sappiamo giocare in modo diverso. Gli ingressi di Marquinho e Bradley sono stati determinanti. Chi è entrato in campo oggi è stato più decisivo del solito».
Uno su tutti: Bradley. Eroe americano della Roma americana e decimo marcatore di questo primo quarto di stagione da sogno: «Contento per il gol e ringrazio Strootman per lassist, ma voglio guardare avanti. Prima di parlare di scudetto vinciamo col Chievo. Questo è un gruppo favoloso, con 11 solisti non vai da nessuna parte. Il record? È una cosa che ci fa piacere, ma non pensiamo alle statistiche. Il campionato dura 38 partite, ci saranno momenti difficili ».
Si lascia andare di più Benatia, grande ex ieri: «Non ho più parole per questa squadra. Vincere così è ancora più bello». Per lautore dellassist, Strootman è stata «una vittoria ottenuta col cuore, merito di tutti» mentre Ljajic ammette: «Quasi non ci credo. Abbiamo vinto in dieci e senza due fenomeni come Totti e Gervinho. Quando hanno espulso Maicon ci siamo visti negli occhi e ci siamo detti: ora dobbiamo correre». La nona vittoria, infine, ieri sera ha fatto correre anche i tifosi: ai 4000 presenti a Udine si sono sommati gli oltre 2000 che in serata a Fiumicino hanno accolto la squadra con bandiere e fumogeni.