02/10/2013 11:06
Le Parisien, invece, ha intervistato la sorella Sandrine: «Provava le sue prime tattiche con il Subbuteo che non aveva neppure 10 anni». E il vice Bompard: «La Roma aveva bisogno di un vero leader nello spogliatoio». E lo ha trovato in Garcia.
Faccia da star del cinema e battuta pronta. Uno che in 2 mesi ha imparato litaliano e che ieri ha rilasciato unintervista al Tg1. «Ho imparato la vostra lingua per rispetto dei tifosi e dei giocatori, ma in fondo sono latino come voi», ha scherzato il tecnico di origini spagnole che non si fida dei complimenti. «Si parla troppo di me, spero che i complimenti arriveranno a fine stagione. La squadra è intelligente, sa gestire questa euforia. Abbiamo ancora tante cose da fare e io sono uno che guarda sempre avanti, che sta attento ai dettagli».
Poi si schernisce: «Il paragone con Mourinho o Capello? Ci sono tanti allenatori bravi, ciò che conta sono i giocatori. Il collettivo. A questa Roma serviva avere fiducia in sé stessa e avere delle regole. Questa rosa a poco a poco è diventata una famiglia più che un club. Totti? Lui aiuta gli altri, in campo e fuori. Come è Roma? Non sapevo si vivesse di calcio, a volte è troppo. Gli insulti che ho sentito allinizio sono sbagliati, ci vuole rispetto per le persone».
Poi su Inter-Roma: «Faccio questo mestiere per vivere queste sfide. Siamo motivati». Infine sulla possibile inversione di campo col Napoli: «Non è normale giocare 3 trasferte di fila, così come non è possibile giocare a dicembre».