Garcia: «Sta nascendo la Roma»
03/10/2013 10:09
DIALOGO - Parlando a lungo a Radio Monte Carlo, peraltro, Garcia non ha resistito alla tentazione di tirarne fuori unaltra, tanto per rompere il ghiaccio. Buoni i punti presi? gli hanno chiesto. E lui: «In effetti, quelli già presi non sono più da prendere» . Quando lilarità si è placata, lallenatore della Roma è andato al sodo:
«Un buon inizio. M piacciono lo spirito e il gioco. Questo è ciò che volevo vedere. Abbiamo lavorato tanto durante lestate per strutturare un gioco e creare uno spirito di squadra. Ora vedo la gioia dei miei quando segnano, il dialogo che si è instaurato con il pubblico. E mi dico che forse sta nascendo qualcosa» .
Ha imparato presto a comportarsi da romanista, come si evince dal seguito: «Ho voluto imparare la lingua perché è un segno di rispetto verso il Paese che ti accoglie. Ma anche perché avevo bisogno di parlare a lungo con i giocatori, coinvolgerli in un progetto. Vedete, alla fine della scorsa stagione avevano avuto la cattiva idea di perdere la Coppa Italia contro laltra squadra di Roma. Atmosfera pesante, insulti, una cosa che non sopporto. La prima cosa da fare era restituire fiducia in se stessi ai giocatori. Sono ragazzi intelligenti e anche di grande talento. Tutti parlano di Totti, grande sul campo e grande uomo, ma spesso si dimentica Daniele De Rossi» .
(...) Infatti Garcia non intende sbilanciarsi sulle possibilità della Roma, invoca Juventus e Napoli come superiori, rivendica limportanza della partita con lInter. «Ciò che conta è che alcuni che avevano perso fiducia hanno ritrovato il sorriso e la voglia di giocare. La differenza rispetto alla Francia è che in Italia la gente vive, dorme e mangia calcio. I giocatori lavorano molto, addirittura troppo. Io sono stato accolto con un certo scetticismo. Ora chiedo solo di essere giudicato alla fine della stagione, non prima» .
DINVERNO - Sui giocatori alla ribalta:
«Sarebbe un sogno vincere qualcosa con Totti, uno di quei giocatori che in un decimo di secondo capisce che cosa fare. Bisogna solo offrirgli soluzioni. Gervinho ha bisogno di sentirsi apprezzato e a Roma lo è» . Sul mercato:
«Se fosse partito De Rossi avrei voluto Mavuba. Per fortuna non è accaduto. Non ho mai puntato a Digne: a sinistra cè Balzaretti e abbiamo Dodò, che ha un mucchio di talento. Stimo Rami, però lultima cosa a cui penso è la campagna trasferimenti di gennaio» . Come molte smentite, questa nasconde un indizio