Gervinho & C. alla scuola degli spietati

12/10/2013 11:20

PERICOLOSI - Ma alcuni dati qua e là sostengono le filosofie degli allenatori. I tecnici scorrono le cifre. Qualcuno che si sente più moderno, e è tra questi, ci nuota dentro. Andiamogli dietro per un attimo. La Roma vanta la maggiore percentuale di pericolosità del campionato (72%), intesa come rapporto tra le palle gol costruite e quelle realizzate. Naturalmente anche in questo caso possiamo discutere sulla definizione di palla gol. Il numero comunque sta lì e risalta. In media i giallorossi tirano 15 volte a partita, 7,1 volte nello specchio della porta, e segnano 2,9 reti. A farla breve: l’attacco funziona. E qui non c’entrano le formule. C’entrano piuttosto gli esercizi specifici che fa condurre alle punte ( prima della partita tende a evitarli per non rischiare guai muscolari). Alla fine degli allenamenti accade per esempio che il suo assistente Frédéric Bompard si piazzi sul lato corto dell’area alla destra dell’attacco e cominci a crossare. Lui non sbaglia mai, i giocatori chiamati a calciare al volo sì. Ma alla fine le percentuali migliorano. Gervinho appena arrivato alla Roma metteva in pericolo la fauna del luogo. Lo stesso , miglior marcatore della squadra con quattro gol, non sbuccia più un pallone. Un’altra possibilità è il percorso a ostacoli. Si piazzano pali davanti all’area, in posizioni varie. Gli attaccanti uno alla volta devono passare in mezzo a due bastoni, controllare il passaggio, girarsi e tirare. Tutto molto banale, esecuzione facilissima. Però in questo modo ci si abitua a piazzare il pallone dove conviene senza lasciarsi distrarre dai pensieri che vanno.
 
ORDINE - Il superamento della difesa avversaria è dato per scontato, è la prima parte della storia e non il clou. Viene preparato in altre fasi dell’allenamento. Quel che conta, e che mancava nelle annate precedenti (nel 2011 la Roma tirava in porta più di ogni altra squadra e segnava pochissimo), è la pura e semplice efficacia della conclusione. Durante alcune partite a campo ridotto fa piazzare un uomo oltre la linea di fondo, libero da marcatura, a fare da sponda in maniera che la punta possa liberarsi più facilmente. E affrontare faccia a faccia il . e i suoi aiutanti preparano situazioni simili a quelle in cui gli attaccanti s’imbattono durante le partite e li invitano a risolverle. (...)