Il punto del lunedì - Cerruti, Caputi, Agresti, Crosetti

28/10/2013 11:08

La Roma vince la nona gara consecutiva e staziona prima in classifica, da sola, con 23 gol fatti rispetto ad una sola rete subita. Numeri da capogiro che confermano il momento ottimale della Roma di : tocca al Chievo, ora, avversario del turno infrasettimanale di giovedì prossimo.

 

GASPORT - A. CERRUTI

Un americano lancia la Roma americana. Bradley, la riserva di Borriello riserva di , infilza l’Udinese e sognando lo scudetto può dire “yes we can”. E’ vero che la coppia - non molla, rimanendo a cinque punti dalla capolista grazie all’identico 20 contro Torino e , ma il segnale che arriva dal Friuli è forte e non va sottovalutato. Nove vittorie nelle prime nove partite, come nessun’altra squadra in Europa, suggeriscono giochi di parole, pensando a una riuscita prova del nove o alla nona sinfonia di Beethoven. Ma il gioco che piace di più è l’inno alla gioia suonato dall’orchestra giallorossa. Senza «il capitano », come lo chiama , senza Gervinho, e nella seconda parte della ripresa senza l’espulso , la Roma non si accontenta di difendere un preziosissimo pareggio su un campo imbattuto da 22 partite, dimostrando una volta di più di essere una squadra vera, in cui tutti sanno che cosa fare, anche partendo dalla panchina come Bradley. E non a caso proprio quando è in dieci arriva la rete del marcatore numero dieci in campionato, per un totale di 23 gol, miglior attacco come l’Inter che però ha incassato non 1 ma 11 gol. Con una significativa fotografia, che un anno dopo spiega meglio di qualsiasi discorso la clamorosa inversione di tendenza di questa squadra. Anche allora, infatti, alla nona giornata la Roma (di Zeman) affrontava l’Udinese, ma dopo essere andata in vantaggio, all’Olimpico, con due gol di Lamela, si fece ribaltare da una rete di Domizzi e una doppietta di Di Natale. Un 23 finale, con 14 punti, 13 meno di oggi, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e già 3 sconfitte, due in casa. (...) E se si continua a volare così, con o senza , sapendo anche soffrire nei momenti di difficoltà e poi vincendo alla distanza come nelle prime giornate, sarà dura per la concorrenza. (...)

 

IL MESSAGGERO - M. CAPUTI

Il cuore oltre l’ostacolo, è questa la sintesi di ciò che ha fatto la Roma di Udine. Ha mostrato di avere quello spirito, già intravisto nei pochi momenti difficili delle prime otto giornate, che ti fa vincere le gare che non meriteresti. In dieci, credendo fortemente nei propri mezzi, quello spirito ha vissuto la sua esaltazione. La squadra di ha ”due palle così!”. La certificazione è del suo capitano, , ieri ammirato spettatore. E che la Roma abbia, oltre alle qualità tecniche, il carattere, il piglio e quel pizzico di buona sorte, necessario alle grandi squadre, lo hanno capito, e bene, anche le concorrenti. Quello che stanno facendo i giallorossi offusca e . Parole emusica sono di Antonio , bravo nel riconoscere imeriti giallorossi, e anche molto abile nella scelta comunicativa degli ultimi giorni. (...)

CORSPORT - S. AGRESTI

In centododici edizioni di campionato, che non sono bruscolini, il calcio italiano non ha mai conosciuto una squadra che partisse meglio di questa Roma: nove vittorie nelle prime nove partite. Non ci riuscirono la mitica del quinquennio ’30- 35 e il Grande Torino, né l’Inter di Herrera e il Milan di Sacchi. Giusto la di Capello, quella poi cancellata da Calciopoli, fu capace di fare altrettanto. Un’impresa non solo sorprendente, insomma, ma addirittura leggendaria: tra cinquanta o cent’anni, probabilmente, si parlerà ancora della Roma di . Tanto più che la serie può essere prolungata, con due trasferte - e nemmeno proibitive - nelle prossime sei giornate. Così recita il calendario giallorosso: Chievo, Torino (fuori), Sassuolo, Cagliari, Atalanta (fuori), . Chi ferma la capolista? Al di là dei record destinati a rimanere scolpiti nel tempo, noi che viviamo il presente non possiamo far altro che notare come questa Roma abbia tutte le doti delle squadre predestinate: qualità e concretezza, intelligenza tattica e imperforabilità, carattere e fantasia, lucidità e - perché no? - fortuna. Solo così, del resto, si possono ottenere risultati spaventosi. La vittoria di Udine, ad esempio, non dev’essere sottovalutata: i friulani non perdevano in casa da 14 mesi e 22 partite. Il fatto che la Roma, già priva di , sia passata in dieci, e dopo avere rischiato grosso (palo di Muriel), ha scaldato ancora di più i cuori giallorossi. Questa Roma debordante annichilisce e , che pure stanno facendo un signor campionato: se non ci fosse una rivale al di fuori della normalità, volerebbero al vertice. (...)

LA REPUBBLICA - M. CROSETTI

Comincia a essere quasi smisurata questa Roma senza , in dieci eppure all'attacco a Udine, sul campo di un avversario che in casa non perdeva da una vita e mezza. Comincia a essere ingombrante per tutti questa squadra incapace di non vincere, pronta ad adattamenti continui ma mai ad arretramenti di posizione o ambizione. Non si conquistano nove partite su nove, ovunque e contro chiunque, se non si è veri e pieni di cose da dire. Solo la di Capello era arrivata a tanto, e alla fine si prese lo scudetto. Ecco, proprio la parola scudetto non dev'essere più un ingombro mentale per i giallorossi, e neanche una vergogna, o una specie di pensiero blasfemo. Tra tutti i numeri che compongono questa impresa all'inizio, ma già robusta, resta l'incredibile 1, ovvero i gol presi. Ancora più clamoroso del 9, i successi consecutivi, o del 23, le reti segnate. Ulna sola domanda attende risposta: come sapranno reagire i romanisti alla prima tempesta? Come gestiranno le difficoltà?