Il punto del lunedì - Sconcerti, Agresti, Cerruti, Mura

07/10/2013 13:47

La Roma vince la settima gara consecutiva e staziona prima in classifica, da sola, con 20 gol fatti rispetto ad una sola rete subita. Numeri da capogiro che confermano il momento ottimale della Roma di che, dopo la sosta, affronterà il big match con il Napoli

 

CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI

 Si è spaccato il campionato, tre squadre se ne vanno, le altre restano con i loro problemi. La differenza delle prime tre è tanta. La Roma ha il gioco più , il velocità e fantasia, la ha tecnica e la tigna della squadra vera. Sono queste le giornate che decidono le stagioni. Il Milan vale più della sua classifica, ma ormai è tardi per farsi venire il dubbio. Tre sconfitte in 7 partite sono fuori da ogni statistica. Il massimo concesso negli ultimi cinquant'anni a chi ha vinto il campionato sono 5 sconfitte. Temo non ci sia più spazio. (...) In generale la differenza tra Roma-JuveNapoli e le altre è molto forte. Su 21 partite totale hanno fatto insieme 19 vittorie e 2 pareggi, tra la prima e l'ultima ci sono già una ventina di punti. Decideranno quasi soltanto gli scontri diretti. Per questo chi è dietro ha probabilmente già perso. (...)

CORRIERE DELLO SPORT - S. AGRESTI

La Roma fa paura, ma e non tremano. Anzi, rispondono a tono. (...) L'esito di questi risultati sulla classifica è dirompente, perché davanti si crea una spaccatura netta: la Roma tira il gruppetto delle tre che sono scappate via, e restano in scia, le altre mollano. Buco incolmabile? Nei numeri, certamente no: basta avere la forza d'infilare un po' di bei risultati. Ma la sensazione e il campo dicono una cosa diversa, e cioè che quelle tre hanno un altro passo, un altro organico, un'altra consistenza. Hanno tutto, insomma, per fare corsa di testa. Venite a prenderci, se ci riuscite. Oggi, a dire il vero, la più solida sembra la Roma (e anche qui la differenza in classifica forse non è casuale): bella, pratica, entusiasta e con un genio inarrivabile a Illuminarla, ovviamente. (...) E ora, fateci sognare uno spettacolo straordinario per la ripresa del campionato: ci aspetta un fantastico . (...)

GAZZETTA DELLO SPORT - A. CERRUTI

(...) Giusto così, perché i bianconeri dimostrano di avere più rabbia e più continuità, rimanendo a braccetto del , nella scia della splendida Roma, mentre i rossoneri che si affidano più all'orgoglio che al gioco dicono addio allo scudetto e arrivederci al terzo posto. (...) Quattro marcatori per il , tutti con il sinistro, per rimanere nella scia della Roma, l'unica squadra che ha segnato più del e lo precede in classifica. E allora arrivederci tra due settimane, quando il campionato riprenderà proprio con la grande sfida tra queste due squadre. Non sappiamo ancora dove, ma sappiamo già che la farà più fatica del previsto a seminarle.

LA REPUBBLICA - G. MURA 

AIla bella Roma rispondono e , che inseguono a due punti. Più giù, c'è notevole distacco. Il Verona è quinto, Lazio e , a sprazzi e stanche per il giovedì europeo, fanno 0-0. La sosta (per le due partite azzurre) è sempre un'incognita. Fatto sta che, alla ripresa, ci sono e -.(...) Il 3-0 di San Siro dice chela Roma non è una meteora, anzi: sembra crescere di partita in partita e, mentre cresce, smentisce molti luoghi comuni. Uno riguarda la pigrizia di : non pervenuta, fin qui. II rendimento e il gusto del gioco non sono quelli di un calciatore alla frutta. Forse non corre più di due anni fa, anche se mi pare di si. Corre meglio, piuttosto. Copre più campo. II tiro dell' l -0 e il palleggio con cui ai bordi della sua area lancia l'azione del 3-0 sono da antologia ed è fin troppo ovvio che si torni a parlare di Nazionale, per lui. Servirebbe come il pane, ma il ct dovrebbe cambiare gioco. Così come servirebbe, a tempo pieno, ed è già tra i convocati, un tuttofare come . La Roma, non dimentichiamolo, è nata tra le contestazioni dei suoi tifosi. Cessioni da punto esclamativo, arrivi da punto interrogativo. Ora molti cominciano a capire che Gervinho non è un sosia di "Arvaretto" Alvarez. E molti hanno già cominciato a chiedersi se abbia ancora un senso la formula "deve calarsi nella realtà del nostro campionato e ci vorrà tempo". nel nostro campionato sembra ci sia nato (e pure Beni-tez). Bravi loro, ma da tempo la realtà italianaècambiata. L'internazionalizzione del calcio si nota in tutta Europa, un po' meno in Spagna. L'impatto è più morbido, il linguaggio è una sorta di esperanto. Una differenza resta, fondamentale, nel modo di vivere lo stadio. Sarà un caso che in tantissimi stadi, a partire da sabato a Brescia, le curve abbiano deciso di riempire di cori il minuto di silenzio per i morti, gli ultimi, i tanti, di Lampedusa? E così avanti, a Torino, a Roma. Unascelta precisa, direi, non un caso. C'è nel gioco della Roma una saggia allegria, che non è spensieratezza. Con I'Inter tutto le è girato per il verso giusto (palo di Guatin, rigoredel,2-0) ma quanta qua-MA e quanta concentrazione anche negli ultimi minuti. Più dei 20 gol segnati mi sembra significativo l'unico gol incassato. Ceduto Marqulnhos, preso : un affare sotto tutti i punti di vista. BenatiaeraaUdine, bastava andarlo a prendere, lo dico pensando specialmente alle due milanesi che continuano ad avere problemi in difesa. Senza Campagnaro, il collante, quella dell'Interè andata in barca. Maestra nel portare il contropiede, scolara nel contrastarlo. (...)