La numero nove arriva in dieci

28/10/2013 10:24

Senza e Gervinho, il tecnico si gioca dal primo minuto il tridente - Borriello-, con Caprari e Federico Ricci (trentanove anni in due) unici attaccanti in panchina. Guidolin, dopo aver difeso lo 0-1 una settimana fa a San Siro, prova a mettere in difficoltà le linee serrate della Roma con l’imprevedibilità di Muriel, libero di svariare sulla trequarti alle spalle di Di Natale, e in effetti ci riesce, perché dopo nemmeno tre minuti l’ex Lecce salta e centra il palo con il , il pallone resta lì e Muriel ci riprova, stavolta fuori bersaglio. Passano dieci minuti e si prende un gran rischio intervenendo in scivolata dentro l’area sempre su Muriel, lanciato dopo una punizione battuta malissimo da lungo la linea laterale. Al 19’ altro brivido per i giallorossi con Muriel che approfitta di un rinvio sbagliato di per servire Di Natale, che ci prova con il di prima intenzione, il suo ex si fa trovare pronto. Il doppio pericolo scampato sveglia la Roma, che prova a cambiare marcia dalla parte di ( a destra fa parecchia fatica, anche perché Borriello non è ), che prima prova la conclusione (fuori), poi la cede a (alta). L’occasione migliore del primo tempo arriva al 35’, quando Balzaretti azzecca il cross per la testa di Borriello sul secondo palo, Kelava ci mette la punta delle dita e alza in angolo. Tre minuti dopo la Roma trema ancora, perché Gabriel Silva va via a sinistra e batte sull’uscita, a salvare tutto sulla linea arriva . Nel finale di tempo Kelava alza in angolo una gran punizione di , poi Bergonzi grazia Muriel che meriterebbe il secondo giallo e allo scadere ancora il croato blocca un di , ma nel complesso l’impressione è che la giornata sia la più difficile capitata finora.

Impressione che si conferma nella ripresa, perché dopo i tentativi di e (non troppo convinti), rischia il secondo giallo e viene sostituito, lo prende e lascia la squadra in dieci. passa al centrocampo a quattro con Marquinho e esterni, ma la mossa vincente è quella che non t’aspetti: fuori Borriello, dentro Bradley, falso nueve e altro che difendere lo 0-0. Mancano sette minuti al 90’, quando al Friuli si sentono le note della Corale: apre a sinistra per , controllo e due passi, nel frattempo incrocia a sinistra e Marquinho a destra, portandosi via un uomo ciascuno, Kevin aspetta che da dietro arrivi liberissimo Bradley e gli mette la palla lì dove lo statunitense deve solo prendere la mira e scaricare alla destra di Kelava il che vale tre punti, nove vittorie e ventisette punti. Un movimento bellissimo, come l’ultimo della Nona, che infatti è pure il più famoso. L’Inno alla gioia, appunto.