23/10/2013 09:59
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ventiquattro punti e cinquanta milioni in più di un patrimonio che poche squadre possono vantare in Italia. Il capolavoro di Garcia e Sabatini non si legge solo nella straordinaria classifica ma, potenzialmente, ha effetti miracolosi anche sul bilancio. La squadra che si vedeva alzare in faccia la coppa dai laziali il 26 maggio valeva decisamente meno di quella attuale, che viaggia spedita col rendimento migliore dEuropa.
Come passare da una casetta da ristrutturare a un bel villino: se prendiamo in esame la rosa attuale e paragoniamo il prezzo di ciascun giocatore la scorsa estate a quello di adesso, lo «spread» tra la vecchia e la nuova Roma è di quasi 50 milioni di euro. Il costo complessivo della rosa è passato da circa 130 milioni a 180 e potrebbe salire ancora. Certo, anche arrestarsi o crollare, ma finora il lavoro del tecnico e dei dirigenti ha riportato il sorriso anche tra i proprietari di Boston che la Roma lhanno pagata molto meno e poi «curata» staccando assegni su assegni.
È chiaro, si tratta di valutazioni teoriche, perché il costo di un calciatore lo fa sempre il mercato e può variare per tanti fattori da un momento allaltro, ma non cè dubbio che adesso la rosa abbia un valore più alto. Complessivo e in tanti singoli.
Qualche esempio? Benatia, pagato da Sabatini 13.5 milioni e mezzo (incluse le comproprietà di Nico Lopez e Verre), si è rivelato il miglior centrale difensivo del campionato e può portare in cassa almeno 20 milioni se mai si decidesse di venderlo. Grazie al suo rendimento è cresciuto anche Castan, il cui prezzo è praticamente raddoppiato: dai 4 milioni della scorsa estate ora partirebbe per non meno di 7-8. Il Maicon sbarcato a Trigoria a parametro zero ora costa almeno un paio di milioncini , Balzaretti, che poteva partire quasi gratis, ora ne vale circa 3. Stabile il prezzo di Torosidis e Dodò, ma questultimo può sbocciare da un momento allaltro e moltilplicare il suo valore. Idem i gioiellini Jedvaj e Romagnoli che la società si tiene ben stretti. Il bello è proprio questo: se i tanti giovani ancora presenti in rosa (e sparsi in prestito nelle altre società) confermassero le impressioni di Sabatini, la Roma di domani potrebbe diventare una miniera doro.
Tra centrocampo e attacco si trovano le conferme migliori al teorema. Per Pjanic in estate sono stati chiesti 15 milioni allAtletico Madrid, adesso, con le magie di Roma-Napoli ancora negli occhi, come si potrebbe venderlo per meno di 23-25? Lo Strootman acquistato per 20 è salito a 25, mentre De Rossi è letteralmente rinato. Il Manchester United lo avrebbe pagato una decina di milioni, ora ne servirebbero il doppio a patto che «Capitan Futuro» decidesse di interrompere la sua avventura romanista. Bradley e Marquinho, invece, sono rimasti con la stessa etichetta in vetrina.
Poi ci sono i casi imprevedibili, quelli che sulla carta valgono una fortuna in termini di plusvalenze. Gervinho, sbarcato a Trigoria tra le pernacchie, è diventato in due mesi unala da 15 milioni. Lo stesso prezzo di Florenzi, che prima cresceva da gregario di centrocampo e con Garcia ha dimostrato di poter segnare come un attaccante oltre a correre per due. Borriello un paio di milioni li vale tutti, considerata letà Caprari forse qualcosa in più. E Totti? Non partirà mai quindi va tenuto fuori dal discorso.
Vista la lunga inattività Destro non costa più i 16 milioni versati due anni fa ma promette di tornare presto a quei livelli. Se non superarli. La classica eccezione che conferma la regola di una Roma rivalutata. In tutti i sensi.