Le Grandi imbucate

05/10/2013 12:32

La Roma ha addirittura 10 punti più dell’anno scorso e l’Inter 2, ma è un altro il dato che determina ancora di più il cambio di rotta: la differenza reti. La Roma di Zeman, dopo 6 giornate, aveva già fatto capire molto: 12 reti segnate e 11 subite. L’Inter di Stramaccioni stava a 10 e 6. In questo campionato: Roma 17/1 e Inter 16/3. Possono essere le grandi imbucate nella corsa allo scudetto. Sono le due migliori difese del campionato, ma sia Roma sia Inter giocano un bel calcio. Quello dei giallorossi è sotto gli occhi di tutti: senza punti di riferimento per l’avversario; con fitto interscambio di posizioni a centrocampo e attacco; una cooperativa del gol che ha mandato a segno 9 giocatori diversi, più l’autogol di Cacciatore in Roma- Verona su cross di . ha fatto un piccolo capolavoro.

Ma anche il calcio di Mazzarri—più concreto e meno spettacolare — ha organizzazione, corsa e tecnica. Caratteristiche che pochi mesi fa erano state completamente smarrite. , alla vigilia, ha fatto un interessante rilievo: «Sarà una partita importante, speriamo anche bella». Non è amore disinteressato per gli spettatori: se sarà una gara spettacolare, la Roma ha più chance di vincerla. Se prevarrà l’intensità, l’Inter parte favorita. È poi lapalissiano che e non debbano prendere lezioni di grinta da nessuno e che Palacio o Milito (che parte in panchina) abbiano la classe cristallina del campione.

, che nei giorni scorsi ha ricevuto i complimenti di Arrigo Sacchi per come ha trasformato in gruppo compatto quella che pochi mesi fa sembrava un’Armata Brancaleone, ha presentato la gara come al solito: cercando di infondere fiducia nei suoi giocatori. «Io penso sempre positivo e così, anche se sarà difficilissimo, vado a Milano per vincere». Gli chiedono se, dopo così poco tempo, senta già la squadra sua al 100%. Lui risponde e raddoppia: «Mi fido dei miei al 200%». Scarta solo, da buon francese, quando gli chiedono se lui e Mazzarri hanno fatto la rivoluzione: «Rivoluzione è una parola importante in Francia. Questa è una parola forte per me. È solo una stagione in cui abbiamo iniziato bene le cose. E poi, per parlare di rivoluzione, bisogna guardare indietro e a me non piace farlo. Guardiamo al futuro, alla partita contro l’Inter ». dovrebbe riproporre la squadra che ha stritolato il (5-0), con al posto dell’infortunato . Come al solito, il dubbio è in avanti: , Gervinho e in tre per due maglie. Il serbo si è allenato meno degli altri in settimana (lombalgia) e potrebbe partire dalla panchina. Quando si è alzato ha sempre fatto bene: tre gol — a Verona, Lazio e entrando in campo a partita in corso. Non ha segnato, a Parma, quando è partito da titolare.

Mazzarri non ha convocato Campagnaro e Jonathan perché «anche se non sono infortuni gravi, voglio in campo solo giocatori al massimo delle loro possibilità ». Scelta che rende ancora più attuale una domanda tattica: sceglierà di difendere con una linea a quattro contro il dell’avversario? Stasera la risposta.