Osvaldo non è più «bad boy». «Sbagliavo, ora sono diverso»

13/10/2013 11:51

Insomma, la cosa che lo lega strettamente al passato è solo una: il gol. Ne beneficia il suo Southampton, a due passi dalla vetta della Premier, e soprattutto l’Italia di Prandelli, che lo ha benedetto in una frase: «Se sta bene, per me è sempre titolare».

Mondiale «Ammetto che la cosa mi ha fatto molto piacere – ha detto l’attaccante – e non vedo l’ora di giocare più spesso con Balotelli. Io e Mario abbiamo un carattere un po’ particolare, ma possiamo fare bene. Il modulo? Dipende dalle partite. Certo, giocare con due punte può aiutare il compagno ad avere più libertà, ma Prandelli sa bene quello che fa. Di sicuro però sappiamo di andare al Mondiale con una squadra forte, e quindi siamo tra le favorite. E non vedo l’ora di essere in Brasile».

Comprensibile, visto che a giugno ha saltato la Confederations per via del codice etico. «E’ giusto che chi rappresenta l’Italia debba avere comportamenti corretti. Io in passato degli errori li ho fatti, ma preferisco guardare avanti. Per me il calcio è importante, ma lo è di più la famiglia e la vita fuori dal campo. In Inghilterra i tifosi mi hanno voluto bene da subito e poi lì c’è meno pressione, posso tornare anche a casa a piedi dallo stadio. A Roma non potevo più restare. Con la mia ragazza che aspetta un figlio, non riuscivo a immaginare di trovare gente che mi minacciava sotto casa. Però sono felice per i miei compagni. Li sento al spesso al telefono, quando posso vedo anche le loro partite e aspetto magari aspetto al Mondiale. Insomma, voglio bene ancora a tutti». Nessuna meraviglia che il «bad boy» sembri solo un ricordo.