05/10/2013 14:46
Erick (Thohir) lindonesiano contro James (Pallotta) lamericano. Il tycoon di Giacarta contro lo yankee bostoniano. Fossimo in Premier, sarebbe abitudine, a queste latitudini, quanto accadrà rappresenta il segno del calcio che cambia. E pazienza se i romantici verseranno una lacrima ripensando alle schermaglie tra Sensi e Moratti. Questultimo farà come dabitudine passerella a San Siro dopo essere stato, come da tradizione, ieri sera a cena con la squadra alla Pinetina. A Roma ci sono già passati. Il gruppo capeggiato da Di Benedetto e Pallotta nel 2011 sborsò 48 milioni per rilevare la maggioranza del club (oggi Pallotta detiene il 62%, presidente della Roma, ed Unicredit il 31%) e, nel frattempo, oltre a modificare il logo della società (scatenando le proteste di parte dei tifosi), ha capito quanto sia difficile fare soldi col caldo in Italia in attesa degli stadi di proprietà: gli ultimi due bilanci si sono chiusi con perdite intorno ai 50 milioni, il prossimo segnerà un rosso tra i venti e i trenta.
Gli indonesiani erediteranno unInter da profondo rosso: lassemblea dei soci del 29 ottobre approverà un bilancio con un buco da 81 milioni, interamente ripianati da Moratti, mentre la holding che fa capo a Thohir rileverà lesposizione debitoria con le banche (altri 200 milioni) nella speranza che, una gestione più oculata delle risorse e una valorizzazione del marketing (un buco nero senza fondo per le continue perdite nel fatturato, nonostante lacquisto di Giorgio Ricci dalla Juventus), possa portare i costi della società a cifre sostenibili. Un problema caro anche a Pallotta. Per questo, come rivelato da Repubblica a luglio, Mark Pannes, ex amministratore delegato giallorosso, provò a coinvolgere la cordata indonesiana nel progetto Roma, approfittando delle difficoltà della trattativa con Moratti che si era impantanata, arrivando a un passo dalla rottura. Nonostante il grande no di Thohir, i rapporti tra gli indonesiani e il club giallorosso sono rimasti più che buoni come dimostra la scelta, da parte del club, di effettuare a metà novembre una mini-tournee proprio a Giacarta per valorizzare anche a quelle latitudini il marchio Roma.