29/10/2013 10:36
Quindi la fuga. Col bus. Perchè uno dei due romanisti, Ianari, dopo il combattimento metropolitano salì sul 5 notturno in piazza della Chiesa Nuova e scese a piazza Irnerio. Tanto che lautista, notando laria di colpevole concitazione del passeggero, chiamò il 113. Descrivendo in tutto e per tutto quel ragazzo «agitato e sudato». Capelli rossi a spazzola, jeans, Adidas, «giubbotto blu col cappuccio interno rosso e una stampa sul lato sinistro». A quel punto partono le indagini, la Digos effettua i riscontri. I due ultrà sono traditi anche da uno scambio di sms. Finiscono sul registro degli indagati e il difensore di Ianari, Lorenzo Contucci smentisce voci, corse in un primo momento, di unaggressione di matrice antisemita. L unico obiettivo erano gli inglesi. Accolte le richieste del pm Luca Tescaroli che, per i due imputati, aveva chiesto una pena di 5 anni e sei mesi: nella requisitoria aveva parlato di «una selvaggia aggressione» attuata «in uno dei centri simbolo del ritrovo delle persone e soprattutto dei giovani, compiendo un atto senza precedenti per lubicazione e per le forme di attuazione che ha fatto rivivere spettri del passato».