Rivoluzione vincente

02/10/2013 10:06

Per questo, in porta sembra essere il leader ringhiante che mancava, così come la saggezza che corre e si fa sentire nello spogliatoio. Se ha sorpreso tutti anche per la vena realizzativa, il futuro sembra avere gli occhi di in mediana e in attacco. Discorso diverso per Gervinho, voluto da , che non ci ha messo molto per farlo decollare anche come cannoniere. «Tra Inter e » La prima regola che ha imposto, d’altronde è valsa subito anche per se stesso: imparare subito l’italiano. «Io l’ho fatto anche per rispetto dei tifosi dice al Tg1 . I dettagli pesano, possono far cambiare un risultato o una stagione intera. (e sul match col vedi a fianco, ndr). Ora si parla troppo di me, spero che i complimenti ci siano anche a fine stagione. Ciò che conta è il gruppo. Una squadra è come una famiglia, e la Roma è più una famiglia che un club. Certo, sono arrivato in un ambiente negativo in cui c’erano insulti per tutti, e non mi è piaciuto. C’era bisogno di fiducia. Qui c’è tanta passione, forse un po’ troppa. Non mi piace chi critica un giocatore o la mia squadra. Se ho da dire qualcosa lo faccio, ma i panni sporchi si lavano in famiglia».

I modelli da raccontare sono un paio: «Guardiola e Nadal: da loro si può trarre spunti». Detto che «gestire un campione come è facile», l’epilogo non può che essere su InterRoma. «Sarà difficile, ma faccio questo mestiere per vivere partite così». E saluta confermando come si chiami Rudi perché suo padre era tifoso del grande ciclista Rudi Altig. «Ma la bici mi piace così così». Eppure sa lo stesso come andare lontano.