Tutti felici e contenti? Più o meno. Il Prefetto ottiene il suo scopo, ovvero evitare la concomitanza tra la partita e la manifestazione di centri sociali e No-Tav del 18, al tempo stesso le due squadre non devono stravolgere i rispettivi programmi. Il calendario viene comunque modificato e la sfida rischia di perdere qualche protagonista nella corsa al rientro a cui dovranno partecipare i nazionali sparsi in giro per il mondo. Ma è stato scelto il male minore,
perché lalternativa era giocare a Napoli, a quel punto falsando sul serio il torneo, oppure spostare il match-scudetto a dicembre, in mezzo a una settimana già pesante per le due squadre.
Prima di affrontarsi sul campo, si può dire che la Roma abbia vinto la partita della diplomazia: sin dallinizio il club giallorosso ha puntato alla soluzione del venerdì. Il problema dei nazionali per Garcia è relativo, visto che Maicon e Bradley eviteranno voli intercontinentali e De Rossi è stato risparmiato da Prandelli, mentre sul fronte napoletano si guardava all«anticipo» con più preoccupazione. Una volta che Benitez ha bloccato la partenza dei sudamericani Higuain e Zuniga, oltre ad Albiol, ha dato il suo assenso, pensando anche al giorno guadagnato in ottica Champions: il Napoli gioca a Marsiglia martedì 22.
Nel frattempo
Fenucci per la Roma e De Laurentiis per il Napoli hanno trovato un punto dincontro con la Lega e le televisioni, ugualmente soddisfatte di trasmettere un evento nella prima serata di venerdì. Nelle parole dei protagonisti si nota la maggiore soddisfazione romanista.
«Noi volevamo rispettare il calendario per la regolarità del campionato - ha ricordato il dg Baldissoni a Sky Tg24 - giocare a Roma un giorno prima è la scelta migliore». Invece, a detta di De Laurentiis,
«lanticipo forse creerà più problemi a noi. Del resto è inutile mettersi gli uni contro gli altri - le parole del patron azzurro -
sarà una partita bellissima, in questo momento è la sfida delle sfide».
Il «
compromesso» è stato raggiunto tra domenica sera e ieri mattina, dopo che il Prefetto ha accettato la proposta formulata da Lega, Roma e Napoli. Ribadito in un lettera il «no» alla conferma della gara il 19, Pecoraro ha accettato di farla giocare il 18 nonostante inizialmente fosse contrario. Quel giorno sfileranno i Cobas e si teme che i soggetti pericolosi in arrivo sabato in città possano anticipare la partenza e mischiarsi con gli ultras allo stadio. Ma allOlimpico non potranno accedere i residenti al di fuori della Provincia di Roma, fatta eccezione per i possessori di Tessera del Tifoso. Il Prefetto, quindi, si è assunto un rischio minore per scrollarsi di dosso il problema più grande: rinviare la partita con unordinanza lo avrebbe esposto in prima persona al ciclone mediatico.
Ci ha dovuto mettere una buona parola Giovanni Malagò. Lui, romanista, ha telefonato al napoletano doc Pecoraro e spianato la strada verso un accordo. Non a caso il presidente del Coni, una volta ufficializzata la conferma della gara nel «suo» Olimpico, ha esultato. «È una vittoria dello sport - ha detto Malagò - ho stima del Prefetto , alla fine si è trovata di gran lunga la soluzione migliore». Soluzione che comunque non cancella la figuraccia per la città, incapace di gestire due eventi in contemporanea. Con che spirito allora si può puntare verso una candidatura olimpica? «Conosciamo benissimo le complessità - risponde Malagò -
e per ora non c'è nulla di deciso». Sì, meglio pensarci bene.