Rudi come Mou. Ma è veramente soltanto un sogno?

08/10/2013 11:22

IL SOGNO

«Sono , ho 49 anni e nel Duemila ho cominciato come vice nel Saint Etienne, facevo soprattutto il . Poi, sono cresciuto e diventato titolare in panchina. Con il Lilla, nel 2011, ho vinto scudetto e Coppa di Francia».

«Sono Josè Mourinho, ho 50 anni, sono professore di educazione fisica, sono l’unico allenatore ad aver vinto i campionati in Inghilterra, Italia e Spagna».

«Io, Rudi, adotto di solito il , chiedo alla squadra di stare molto alta e chiedo agli esterni di partecipare al gioco sia in fase offensiva che in quella difensiva. E, adesso, faccio a meno anche del centravanti. Credo nel gruppo e nella forza dello spogliatoio. Le primedonne sono al servizio del collettivo».


«Io, Mou, nella varie fasi della carriera, ho alternato soprattutto il al 4-4-2. Anche io chiedo una intensa partecipazione al gioco da parte degli esterni. Il centravanti? Con me un certo Eto’o, nell’Inter faceva il tornante e rientrava a chiudere al limite della nostra area di rigore. Credo nel gruppo e nella forza dello spogliatoio. Le primedonne sono al servizio del collettivo».


«Io amo far allenare la squadra usando molto il pallone, a Trigoria se ne sono accorti: corsa abbinata alla tecnica, schemi provati e riprovati».

«Io sono considerato uno dei principali artefici del pallone abbinato alla tecnica, da sempre: faccio svolgere allenamenti esclusivamente attraverso l'uso del pallone».

«Io ho un carattere particolare: non aggressivo come te, Josè, ma tendo anche io a fare da parafulmine e, soprattutto, a essere graffiante («abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio», «chi contesta la Roma non è della Roma.... Al massimo della Lazio») usando tanta ironia. Ma i miei toni sono garbati».

«Io, invece, sono una forza della natura. Grinta, rabbia, agonismo in panchina e non solo. Il tutto finalizzato al bene alla squadra; è giusto, come facciamo noi, metterci al centro del “ciclone” mediatico, la squadra resta al riparo».

«Comunque, grazie della chiacchierata, Mou...».

«Di niente, Rudi... ti confermo che mi somigli in tante cose»
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CAPOLISTA - Drrrriiiiinnnn, suona la sveglia. Già, era solo un sogno, ma il tifoso non si scompone, anzi si convince. In fondo, tra quei due (vittorie a parte), ci sono davvero parecchie cose in comune, sintonia nel nome del calcio. Certo, uno è un “santone”, un vincente, carico di trofei; l’altro è ancora una “promessa“. Ma quel faccia a faccia nel cuore nella notte, conferma che ha molte delle qualità che sono di Mourinho. E, allora, si tratta veramente solo di un sogno giallorosso? Chissà, di certo una cosa è vera: da primi in classifica è tutto più facile. (...)