Storie allo specchio, Reina-De Sanctis

12/10/2013 11:48

SINTONIA ROMANISTA - Contemporaneamente, però, si è subito calato nella realtà giallorossa, mettendosi agli ordini di , che lo aveva chiesto espressamente:  «Sono qui per lavorare e per fare una bellissima stagione» , sono state le sue prime parole da della Roma. Contratto biennale, che lo accompagnerà fino ai 38 anni e quindi sino al termine della carriera - e al cinquecentomila euro. Un affare, alla luce soprattutto di quanto accaduto nelle prime sette giornate di questo campionato. Con la Roma prima a punteggio pieno, migliore attacco e migliore difesa con un solo gol incassato, quello di Biabiany a Parma, che rischia di diventare il protagonista di... un’impresa. Merito di chi? Indubbiamente della difesa, comandata a gran voce da Morgan - altro che il silente Stekelenburg - ma anche di un centrocampo e di un attacco che proteggono il reparto arretrato. Merito delle idee di gioco che ha saputo trasmettere al gruppo.  «La sorpresa più piacevole - non ha avuto difficoltà a riconoscere le doti del tecnico di Nemours -  è il nostro allenatore. Bravo e serio, attento ai particolari, consapevole di quanto sia importante la comunicazione in questo mestiere. Si è sforzato di imparare l’italiano in brevissimo tempo e questo lo ha aiutato». (...)
 
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Postilla: Pepe Reina è il del per colpa - si fa per dire - di . Letta, assimilata e archiviata per il secondo tempo della storia: il primo, la copertina e i titoli, sono tutti suoi. Dello spagnolo che assomiglia a Bruce Willis e del giocatore che, finora, è l'unico ad essere stato sempre schierato da Rafa dal primo minuto. Campionato o che sia (stata). Una similitudine, con il suo predecessore, nel biennio 2010-2011 unico calciatore della Serie A sempre in campo (76 volte di fila). E poi? Differenze a go-go nel look e nel modo di essere , ma anche la capacità comune di essere personaggi. Ognuno a proprio modo, però amati. Perché il San Paolo, il popolo azzurro, si affeziona ai trascinatori. Come fu Morgan, come lo è Pepe. 

LA SFIDA - E allora, che spettacolo il porta a porta dell'Olimpico: la pelata di Reina contro il taglio alla moda di . Una sfida super che comincia al sole, dal ritiro della Spagna di Palma de Maiorca, Baleari: «Per ora le cose stanno andando bene, ma Serve tempo per crescere ancora» . Sei giorni appena, invece, separano gli azzurri dalla notte dell'Olimpico, dalla prima citazione-scudetto. E anche dal primo incontro-scontro tra due grandi portieri: «Sarà una partita importantissima, molto difficile: la Roma ha sempre vinto, gioca solo il campionato e ha incassato appena un gol» . A Parma. Stop. , scaramantico com'è, ne avrà le tasche piene di questa storia. 

 

RECORD E RIGORI - Un altro tipo di storia, invece, è quella che l'ex azzurro ha scritto con il record assoluto d'imbattibilità al San Paolo: 799 minuti e 7 partite di porta inviolata. Reina, dopo il graffio di Zaza con il Sassuolo e il 4-0 con il Livorno, è a quota 90: magari non è al corrente del dato, ma è ovvio che farà di tutto per battere il predecessore. Nel frattempo, ha cominciato con i rigori, specialità che li accomuna: a San Siro, Pepe ha preso la laurea con lode contro Balotelli, l'infallibile, e ha fatto capire di essere sul pezzo. (...)

 

STRANO DESTINO - Per il resto, lo spagnolo è un decisamente diverso rispetto al collega, per caratteristiche fisiche - è l'atleta più esplosivo e potente della rosa azzurra - e anche tecniche. Il tratto comune? Due leader, in campo e nello spogliatoio: lo era con Mazzarri, suo allenatore-musa; Pepe lo è con Rafa, "il mio padre sportivo" . Similitudine. (...)