Super De Rossi: "E' una Roma che unisce!"

06/10/2013 13:36

GRANDE SQUADRA - In zona arrivano effettivamente pochi palloni. Purché non significhi che il deve sentirsi inutile. Su questo punto è capace anche di prendersela. «Non è che Cech, Neuer e Casillas facciano dodici parate a partita. Il fa parte del complesso, deve intervenire quando serve. Sto in una grande squadra dove sono arrivato alla fine della carriera. Al qualcuno voleva farmela finire prima (...) ma non per prendermi rivincite, solo perché non è possibile aspettare due o tre settimane prima di rigiocare. Chi deve decidere si prenda le proprie responsabilità. Come noi giocatori della Roma ci prenderemo le nostre se alla fine del girone d'andata saremo ancora in una posizione di classifica tanto importante. Per adesso non mi schiodo dall'idea iniziale: dobbiamo tornare a qualificarci per una coppa europea». 

E' riuscito a farsi ammonire in vantaggio per 3-0 e dopo che l'arbitro aveva fischiato una punizione a suo favore. «Pensavo di aver subito un'ingiustizia. Mi sembrava che l'arbitro avesse convalidato il gol di Ranocchia, ma io ero in possesso di palla e avevo subito fallo. Mi sono lamentato mentre l'arbitro era stato ben consigliato dall'assistente d'area. Mi sono meritato quel cartellino. Ma vedete, non volevo prendere neppure un gol perché una cosa è vincere 3-0 e un'altra 3-1. Volevo arrivare in fondo con un successo pieno, indiscutibile(...). Non solo io, tutti i miei compagni intendevano chiudere la serata con una prestazione senza difetti. Questa partita ci angosciava, le ripartenze di Mazzarri sono letali. Io le conosco bene. Invece siamo stati noi a mettere in scena una difesa che non ha mai rischiato e una squadra sempre pronta a ribaltare l'azione». Quanto a , è un pensiero che lui respinge ma che torna sempre a svegliarlo. «De Laurentiis dice che bisogna giocare a mezzanotte. Magari è una provocazione, ma chi lo sa, di tanto in tanto ha idee innovative».

SIMBOLI - Ha un'idea innovativa anche : «Non dobbiamo più rallentare come ci è accaduto dopo il primo gol. Questa squadra è solida, se ci ha aiutati un po' di fortuna va anche detto che sul 2-0 abbiamo smesso di soffrire». Un'idea innovativa perché la Roma di sembra davvero diversa da quelle magari forti ma sempre distratte che l'hanno preceduta. «Questa è una Roma che unisce. Negli anni passati troppe volte abbiamo creato spaccature nella tifoseria. La Roma di oggi è la Roma di tutti» . Il cui simbolo continua a essere il capitano. « è un valore aggiunto. Per noi è importante vederlo segnare. Fa i gol, lancia gli altri. Che voto volete che dia a uno così?». Gli spogliatoi risuonano. I giocatori della Roma cantano “Salutate la capolista”. E vogliono continuare a cantare per molto tempo ancora.