26/11/2013 10:49
In effetti, in base agli accordi che nel 2011 hanno portato all'ingresso di James Pallotta & soci nella As Roma, Unicredit poteva liberamente trasferire entro il 31 marzo 2012 le proprie azioni a uno o più investitori italiani che avessero ottenuto il gradimento dai soci Usa. Scaduto questo termine, la banca ha deciso di guardare anche oltre-confine, e stando a quanto risulta al Sole 24 Ore, sono appunto pervenute diverse manifestazioni di interesse (soprattutto dall'Asia),Il dossier con il maggiore appeal finanziario è fmora quello riconducibile alla Hna di Feng.I colloqui in corso dovrebbero riguardare una quota di almeno il 25% in quanto, sempre in virtù del patto parasociale che scadrà nel 2017, Unicredit ha «diritto di trasferire a ciascun investitore qualificato cui abbia ceduto almeno il 25% delle azioni di sua proprietà, il diritto di nominare un membro del consiglio di amministrazione di Neep e/o di As Roma». Un incentivo (avere la certezza di poter sedere in cda con un proprio rappresentante) che potrebbe rivelarsi cruciale per un investitore che vorrà avere un ruolo non solo simbolico nel club.
L'irritazione di Pallotta è legata al fatto che i successi già conquistati e la prospettiva concreta di raggiungere traguardi importanti in campionato (come la qualificazione in Champions che garantirebbe almeno 3o milioni di introiti supplementari all'anno) potrebbero far alzare notevolmente il valore del club e quindi non avrebbe senso affrettare operazioni di vendita a stagione in corso. Stando a quanto trapelato negli ambienti fmanziari da parte di Unicredit non c'è nessuna fretta nel chiudere l'accordo coni cinesi e se l'operazione sarà conclusa si curerà soprattutto il bene della Roma. Certo, i vertici della banca non vorranno aspettare per dismettere la partecipazione il 2021 quando si potrà ricorrere all'opzione call exit contemplata nel patto parasociale