25/11/2013 09:58
Retroscena La banca socio di minoranza che tratta la cessione di parte delle sue azioni a Chen Feng, con lobiettivo di restare in campo con una quota minima da sfruttare in futuro nelloperazione stadio ha subito un attacco senza precedenti. Il vice d.g. Paolo Fiorentino, membro del comitato esecutivo della Roma che già due anni fa aprì ai cinesi, commenta così: «Forse il presidente Pallotta sta drammatizzando un po troppo». Politically correct, in realtà i vertici di UniCredit sono indignati, mai si sarebbero aspettati una nota tanto dura. I motivi che hanno mosso Pallotta, invece, li hanno ben presenti. Il presidente della Roma, suggeriscono dalla banca, non vede di buon occhio la trattativa con Feng, teme che un vero azionista di minoranza, in futuro, possa fargli ombra, contestargli le spese, costringerlo a nuovi aumenti di capitale,metterlo in difficoltà con i tifosi. In questi due anni di difficile convivenza con UniCredit, del resto, Pallotta si è abituato ad avere un partner silente e poco «interventista», che si è limitato a prestare denaro e ad avallare tutte le strategie sportive e aziendali degli americani, dalle scelte degli allenatori a quelle dei consulenti (quasi tutti racchiusi nel cerchio magico della Raptor). Salvo, negli ultimi tempi, aver intavolato trattative con cinque diversi interlocutori, uno forse interessato a rilevare tutta la società. La scelta, poi, è ricaduta su Chen Feng.
Possibili scenari La risposta della banca arriva allora di cena: «Su richiesta della Consob, UniCredit conferma che sono attualmente in corso discussioni con un investitore interessato a rilevare una quota della partecipazione detenuta dallIstituto nella società che controlla la A.S. Roma. UniCredit non intende commentare quanto affermato dal sig. Pallotta e si limita a sottolineare che, successivamente al comunicato diffuso il 21 novembre in conformità con le normative in materia di società quotate, nessuna ulteriore dichiarazione in merito è stata rilasciata da UniCredit». Il comunicato, pur scritto in politichese, contiene un messaggio chiaro: la banca continuerà a trattare con Chen Feng. Con quali possibili strascichi dipenderà da Pallotta, che fa sapere di volersi scegliere gli interlocutori che preferisce e di avere un «diritto di prelazione» sulla quota di UniCredit. Se vorrà opporsi alla cessione a Feng, dovrà pareggiare la sua offerta. Ma a quel punto, che ne sarà del rapporto con la banca? Il braccio di ferro ha tutta laria di essere appena cominciato.