Baldissoni: «La maggioranza non si discute»
26/11/2013 09:02
Dopo le notizie incontrollate sulla trattativa dei cinesi e la reazione violenta del presidente da Boston, ieri ci ha messo bocca il
dg Baldissoni, primo tramite tra Trigoria e la proprietà.
«Queste possibili operazioni sullazionariato riguardano i soci - ha detto il dirigente prima della gara con il Cagliari -
non la società e la squadra. Qualora fossero confermati questi interessi ad entrare nel capitale, per noi sarebbe un motivo dorgoglio: vorrebbe dire che stiamo lavorando bene. E lo sarebbe anche per i giocatori, significa che si attraggono investitori». Poi una precisazione non casuale: «
Si tratta comunque di operazioni che riguardano una quota di minoranza, non lintera proprietà, che resta a Pallotta».
Appunto.
Il «boss» non ha alcuna intenzione di lasciare lo scettro al cinese Chen Feng, che invece considera l'acquisto della quota di Unicredit un primo passo per prendersi tutta la Roma. A patto che la trattativa con la banca si chiuda davvero, come continua a filtrare da Piazza Cordusio dove prevedono un'accelerazione entro il weekend.
«Queste operazioni - sottolinea Baldissoni - hanno una sede che non è quella della pubblica piazza, sono informazioni riservate. Non so dire da dove parta la fuga di notizie, ma è sicuramente quello che ha fatto infuriare il presidente Pallotta».
Dietro al risentimento degli americani c'è anche la voglia di scegliersi in autonomia il futuro socio, mentre in questo caso è stata la banca, supportata dall'advisor Rothschild, a scovare il gruppo Hna tra cinque potenziali investitori. Ritrovarsi in casa un partner così forte può comportare dei rischi. E delle tensioni, quando ad esempio ci sarà da concordare la strategia di finanziamento per il futuro del club.
Il tam-tam sulla trattativa non poteva lasciare insensibile la Borsa. Ieri il titolo As Roma è stato inizialmente sospeso per eccesso di ribasso, poi riammesso alle contrattazioni, quindi in salita e infine a chiusura in leggera perdita: -0,35% a 1,41 euro. La Consob temeva di peggio.
Ma non finisce qui, perché le discussioni tra Unicredit e Chen Feng vanno avanti spedite. In occasione di Roma-Chievo il vicepresidente (in quota della banca) Cappelli ha accompagnato due emissari cinesi all'Olimpico, dove li aspettava Fiorentino. Un noto studio legale milanese sta facendo da advisor agli asiatici, pronti a investire 30-35 milioni per una quota intorno al 20% della controllante Neep. Sarebbe solo l'inizio.
Prima o poi dovranno fare i conti con Pallotta, che ieri, privatamente, è tornato a farsi sentire con la banca. Ma la rottura ormai è netta. I Guns'n'Roses cantavano anche Paradise City, che Pallotta inserì nella sua playlist personale. L'atmosfera di questi giorni assomiglia di più all'Inferno.