Caro James io ci sono già passata

25/11/2013 08:03



In questi giorni, da tifosa, posso solo leggere e sentire quello che danno per certo tutti i media. In passato invece leggevo e sentivo una serie di notizie sugli acquirenti della Roma che dicevano tutto e il contrario di tutto.

La Roma per noi tifosi è una passione viscerale, e pensare che arrivi qualcuno che ti faccia sognare con notizie non vere o addirittura false e destituite di qualsiasi fondamenta mi indigna. Queste notizie riempiono il cuore dei tifosi, che sperano con eventuali nuovi proprietari di avere grandi giocatori per vincere e magari prendere in giro i cugini laziali.

Ma quello che più mi fa rabbia è pensare a quanti i casi ci siano stati negli anni: io e la mia famiglia non siamo mai riusciti a sapere chi ci fosse dietro questi annunci irreali. Ed è assurdo che molti si siano arrogati il diritto di comunicare notizie sulla Roma di cui la proprietà era completamente all'oscuro, inficiando anche la possibilità di conquistare due scudetti.



Dei tanti ricordi che ho, sia durante la presidenza di mio padre che la mia, in futuro mi piacerebbe parlare e scriverne a lungo. Ricordo per esempio un acquirente assurdo e paradossale. Avevo avuto la mia prima figlia da pochi mesi e per la prima volta l'avevo portata al mare, con grandissima soddisfazione ero riuscita a ritagliarmi un fine settimana con la mia famiglie e i miei amici più cari. Dopo cena stavo addormentando la mia piccola quando mi hanno letteralmente tempestato di telefonate chiedendomi se avevamo venduto la Roma. Ma la cosa che mi ha meravigliato è che le persone più insistenti erano a me molto care e credevano più alle radio, alle televisione e ai giornali che non a me. Mentre molti stavano stappando bottiglie di champagne, inneggiando alla nuova proprietà e osannando il «futuro presidente», io e la mia famiglia dovevamo fare l'ennesimo comunicato stampa per smentire che tutto quello riportato non era vero. Per esempio uno di questi acquirenti è stato anche arrestato, ma in quel momento nessuno, proprio nessuno, voleva credere a quello che io come presidente dichiaravo. No, tutti sognavano una nuova grande squadra.



Ma quel sogno era anche quello di mio padre e il mio: cedere la Roma a qualcuno che veramente la amasse come l'ha amata in modo incondizionato mio padre. Qualcuno ha parlato a lungo, sembrava l'acquirente certo della Roma, con me e la mia famiglia non ha mai parlato. Il suo interesse era parlare solo con i giornali e le radio private.

E poi negli anni ci sono stati tanti magnati pseudo e non, a volte finanzieri veri e altri inventati che volevano comprare la Roma solo ed esclusivamente a parole mai con i fatti.



Insomma negli anni sono stati moltissimi i possibili acquirenti della Roma ma la verità è che la mia famiglia non ne ha mai saputo nulla. Purtroppo sempre o quasi noi non venivamo creduti e questo mi è sembrato veramente assurdo. Per i tifosi inseguire un sogno è molto più bello che sentirsi dire una verità scomoda. Per tutto questo sono stata criticata, insultata e perseguitata fino a dover uscire scortata anche per prendere un litro di latte.

La mia rabbia, che ancora oggi non riesce a diminuire, è rivolta verso chi ha voluto far credere qualcosa che vero non era. Ma soprattutto la mia rabbia era concentrata sul fatto che noi, né io né la mia famiglia, mai e poi mai da tifosi avremmo voluto prendere in giro i romanisti. Recentemente anche la nuova proprietà americana ha avuto a che fare con un fantomatico e inesistente acquirente arabo. Oggi tutti i media danno quasi per certo un grande finanziere cinese interessato ad entrare come socio nella proprietà della Roma.



Con molta attenzione seguo l'evolversi della questione, augurandomi che sia vero tutto vero per il bene della nostra squadra. Con la speranza che l'avvento di un nuovo socio della Roma non distolga l’attenzione da tutto quello di eccezionale che è stato realizzato in questo inizio di campionato. Chi arriva con entusiasmo e vuole investire deve sempre essere considerato il benvenuto,o senza però dimenticare chi c'e. E chi c’è stato per il bene della Roma, ma senza illudere i tifosi che vivono, sperano e gioiscono per la sorte della loro Magica.