25/11/2013 16:41
Daccordo anche lOsservatorio del Viminale: daltronde, gli esperimenti del passato avevano avuto tutti successo. Lex questore di Firenze e Roma, Francesco Tagliente, ad esempio aveva portato le famiglie con i passeggini in tribuna a Firenze e aveva dato il via libera ai ragazzini in tribuna Tevere in occasione del derby. Poi, non se nera fatto più nulla. Un passo indietro. La Lega di serie A ha ufficializzato oggi lo spostamento dellorario della Juventus. Ma è uneccezione.
In futuro, via libera della Lega ai bambini nelle curve, a chi ne farà richiesta, ma non con il cambiamento di orario. Ed è giusto che sia così: il dg della Lega, Marco Brunelli, e il suo staff hanno fatto un ottimo lavoro con il calendario degli anticipi e posticipi (checché ne dica qualcuno, prevenuto
) tenendo conto anche, ma non solo, delle esigenze, sacrosante (pagano fior di soldoni), delle tv. Cambiare palinsesto, quindi, non sempre è facile. Ma ben vengano queste iniziative: il presidente della Lega Maurizio Beretta è favorevole (vedi Spy Calcio del 19 novembre). Così come un pieno consenso alla Juve era subito arrivato dal dg della Figc, Antonello Valentini, sensibile, come il presidente Giancarlo Abete, a certi temi.
Il calcio ha dimostrato intelligenza. La Juve ha voluto dare un segnale, non si è arresa alle difficoltà del progetto e ora sta organizzando nel migliore dei modi lafflusso dei bambini under 13 delle scuole calcio nelle tribune (fra cui quella intitolata a Gaetano Scirea, meraviglioso esempio di fair play) che sono state chiuse. E difficile se non impossibile dialogare con chi fa questi cori vergognosi, con chi si vanta di aver fatto chiudere le curve, ma si può dare lo stesso un messaggio di civiltà. Altri club, in futuro, potrebbero fare la stessa cosa che ha fatto la Juve che, ricordiamolo, non ci guadagna nulla perché le curve di fatto restano chiuse e non si possono vendere biglietti. Ora speriamo solo che gli idioti coristi, sempre più isolati, la smettano. Quegli insulti stupidi contro Napoli ormai sono passati di moda.