11/11/2013 09:09
Ancora uno stop in casa Roma: Berardi, all'ultimo secondo di una partita dominata dai giallorossi spreconi, spegne gli entusiasmi di un Olimpico già certo di allungare su Juve o Napoli. Secondo 1-1 consecutivo per la squadra di Garcia, orfana di Totti e Gervinho e con un Ljajic esplosivo ma poco freddo sotto porta.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
Il Messaggero - M. Caputi
(...) Il primo dato è che la Roma non ha sfruttato il vantaggio che le offriva il calendario, ma il suo secondo pareggio consecutivo non è frutto di un calo, bensì di tre fattori: l'incapacità di chiudere la gara, l'assenza di quattro attaccanti (Borriello dopo Totti, Gervinho e Destro) e le infelici decisioni arbitrali. La morale per la Roma è una sola: aiutati, perché nessuno ti aiuta. (...)
La Repubblica - G. Mura
Una grande Juve rimpicciolisce il Napoli e si porta a un punto dalla Roma. (...) Bravo il Sassuolo. Va a pareggiare a Napoli, poi sul campo della Roma allultimo secondo, ma non è colpa sua se i primi in classifica, Ljajic in particolare, buttano via le occasioni per il 2- 0. Bravo il Sassuolo, ancora prima, a non silurare Di Francesco, buon allenatore, dopo i sette gol beccati dallInter a domicilio. Detto questo, fa ugualmente sensazione il pari della Roma, dopo quello di Torino. Garcia ha una squadra ancora imbattuta, lunica, e ha ragione quando sottolinea lindisponibilità di attaccanti. Ma un rallentamento cè stato. Il fatto è che Totti non ha un possibile sostituto, non solo per la precisione degli assist ma per la rapidità nel crearli. E nemmeno Gervinho, che pure ha caratteristiche molto diverse, è rimpiazzabile automaticamente, per la velocità di base e la profondità che garantisce. Arriva gradita la sosta per le due partite della Nazionale. Gradita non solo alla Roma. (...)
Gazzetta dello Sport - A. Cerruti
(...) La sosta aiuterà a riordinare le idee, ma intanto la Roma alla ripresa del campionato, quando tra laltro giocherà per ultima lunedì sera contro il Cagliari, dovrà temere il sorpasso di questa ritrovata Juve che non a caso nelle ultime quattro partite non ha più incassato gol. Prima di rimpiangere il capitano Francesco, va però elogiato Di Francesco allenatore del Sassuolo guastafeste, capace di strappare un altro 11, ancor più clamoroso del primo a Napoli, aggiornata dimostrazione del fatto che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato. Per lo stesso motivo è prematuro considerare già finita la corsa della Roma, la cui unica, anche se grave, colpa è quella di non sfruttare le molte occasioni per raddoppiare, specialmente con Ljajic. Episodi a parte, rimane lingombrante certezza che da quando manca Totti i giallorossi non hanno mai segnato più di un gol a partita, come avevano sempre fatto in precedenza, vincendo 10 contro Udinese e Chievo e pareggiando 11 contro Torino e Sassuolo. Quattro indizi che valgono più di una prova, anche se è giusto sottolineare altre assenze importanti: Gervinho davanti, Castan e ieri Benatia dietro, guarda caso nelle ultime due partite pareggiate senza la coppia centrale della miglior difesa del campionato. (...)
Corriere della Sera - M. Sconcerti
(...) La Roma adesso è a un punto solo, il fatalismo che la rendeva imprendibile è sparito insieme a Totti: 22 reti segnate in 8 partite poi, senza Totti, solo un gol per ogni incontro. Non si possono coprire assenze di questa forza. Né il Sassuolo è ormai lultima delle ultime. È anzi lunica a non aver perso contro la prima e la terza (Roma e Napoli). È strano alla Roma non bastino limbattibilità e 10 vittorie consecutive per continuare a dominare. In due domeniche ha disperso quasi tutto il vantaggio. (...)
Corriere dello Sport - G. Dotto
Già visto. Già dato. Si chiama Berardi ma si pronuncia Beffa lultima attrazione di quel circo sadico che è il pallone. Sa essere abominevole il calcio. Ti fa sputare sangue. Ti fa sentire il dominus per novanta minuti e in un secondo ti lascia a terra che sei una calpestabile merda. Spesso è lultimo secondo. (...) E bastata una mischia, lunica, per materializzare il mostro. La Roma di ieri è la Roma di Ljajic. Alla fine non ti sai decidere se sia stato il migliore o il peggiore.
(...) Regolamento o no, voglio che qualcuno mi spieghi come possa non essere rigore quando ti scaraventano via in area, mentre tu sei lanciato con la palla a tre metri dalla porta. Che mi si spieghi, soprattutto, come si fa ad ammonire lo scaraventato per simulazione. Una coscienza da smacchiare? Si pensa ma non si dice, e io lo dico, due arbitri fanno una prova. Nei confronti della Roma è il contrario della sudditanza psicologica, scatta la iattanza. Detto questo, il grande Rudi avrà già capito dove lavorare. (...). Pjanic, Ljajic, gli stessi De Rossi e Strootman, hanno la legnata da fuori, ma la usano poco, troppo spesso insistono nel voler arrivare a dama triangolando. E la maledizione del talento. Cè anche un minaccioso parassita qua e là affiorante, a Torino e in parte confermato ieri, la fiducia che un gol segnato equivalga a tre punti intascati. Torino e Sassuolo, Banti e Giacomelli, dimostrano che non è così. Intanto, siamo sempre lassù. Sarà corpo a corpo fino alla fine.