Le 7 sorelle a Infront: 3 anni + 3 rinnovabili e svolta sull'estero

05/11/2013 11:36



Percorso
Con la lettera di fine agosto le dissidenti (, Inter, , Roma, Sampdoria, Sassuolo, Verona) avevano già contestato il modus operandi sulla commercializzazione dei diritti televisivi. Insomma, le loro contrarietà erano già note. Le parole di Andrea Agnelli all'assemblea dei soci della è verosimile che Infront continui fino al 2018 ma non penso ci si debba legare fino al 2021») avevano posto all'attenzione il tema della durata del contratto. Ieri le sette hanno lanciato un'idea: 3+3. Vale a dire, sì al prossimo triennio con un rinnovo automatico per altri tre anni al raggiungimento di determinati risultati economici, ancora da definire. Se la Sampdoria, tra i frondisti, è da considerarsi fuori dal coro, cioè pro Infront, nella maggioranza delle 13 le geometrie sono variabili e qualche dubbio comincia a serpeggiare. Il di De Laurentiis è sempre stato volubile, sorprende piuttosto la quasi bocciatura della proposta Infront da parte del Torino: ieri Urbano Cairo ha addirittura suggerito la vendita dei diritti per un solo anno.



Scenario
La controproposta delle sette poggia su altri due punti. Calcolare la fideiussione sull'incassato e non sul venduto (per arginare casi Dahlia) e, soprattutto, separare i destini dei diritti domestici e internazionali, non solo prevedendo commissioni differenziate per l'advisor ma anche adottando modalità di vendita diverse, magari con una maggiore condivisione del rischio sull'estero. Ora bisognerà vedere come si concretizzerà questa controproposta. Venerdì il presidente Beretta ha convocato un'altra riunione informale, in vista dell'assemblea del 15: «Può darsi che individueremo una posizione comune, ma anche che ci sia ancora da lavorare».