19/11/2013 08:26
LEMENDAMENTO
La legge sugli stadi, che deve essere inquadrata come legge sugli impianti, è in gestazione da tantissimo tempo. Non è, però, mai stata varata. Adesso sembra esserci unaccelerazione per far sì che lItalia possa essere paragonata allInghilterra in fatto di stati del calcio ma anche ad altre nazioni che hanno grande cultura sportiva. Questo salto in avanti rilancerebbe leconomia non solo sotto il profilo delledilizia ma anche con la gestione degli impianti e consentirebbe allItalia di essere in prima fila nello sport organizzando grandi manifestazioni. Oggi il governo presenterà un emendamento alla legge di stabilità che riguarderà limpiantistica sportiva. Di questo il vice premier ha parlato ai presidenti del calcio di serie A che sono i maggiori interessati. Lo sono perché i loro stadi, che potrebbero diventare di proprietà, sono fonte primaria di finanziamento non solo attraverso il botteghino (più comfort più spettatori) ma anche con le attività commerciali collaterali e con i diritti televisivi.
LA CAPIENZA MINIMA
Sono tre i punti dellemendamento. Il primo dà la possibilità di costruire nuovi impianti con i soldi dei privati. Il secondo riguarda la sburocratizzazione che rallenta la costruzione degli impianti stessi e il terzo consiste nellapertura allinterno dei nuovi impianti attività commerciali. Lemendamento non contiene la parola stadi, che rimanda subito a quelli per il calcio, ma impianti, e consentirà la realizzazione-ristrutturazioni di strutture per lo sport, ossia stadi, palestre, piscine, palazzetti per tutte le discipline. La legge abbraccerà davvero tutti perché è dedicata a strutture che al coperto abbiano almeno 500 posti per gli spettatori mentre per quelle allaperto il limite minimo è di 2000 posti.
«Per realizzare questo progetto bisogna fare squadra tra lo Stato e le società di gestione - ha osservato Alfano in Lega - La nostra ambizione è che si possano costruire nuovi stadi per rendere più belle architettonicamente alcune zone delle nostre città». Impianti belli e confortevoli ma, alla base, occorre anche una cultura nuova che consenta di viverli senza timori potendo frequentare i ristoranti e il centro commerciale.
LA SODDISFAZIONE DEL CONI
Il Coni ha accolto con soddisfazione le parole di Alfano davanti alla Confindustria del pallone. «È in linea con quanto affermato da Enrico Letta al Consiglio nazionale del Coni una settimana fa- ha detto il presidente dello sport italiano, Giovanni Malagò - Il governo ha promesso di varare una legge entro la fine dellanno con una facilitazione del percorso. Il progetto è di poter ritirare in dieci-dodici mesi le concessioni e cominciare a costruire nuove strutture con i progetti realizzati».