Occhio, a Bergamo alta tensione

29/11/2013 10:47

Uomini e donne che vanno là per cantare, senza la classica generalizzazione operata ieri da qualcuno del tipo "quelli che ci andranno saranno ultras". Che non è mai l’equivalente di violenza, ma vallo a spiegare, che magari fossero tutti ultras davvero, perché l’unica equazione valida è che chi sarà a Bergamo sarà romanista tanto. Ma proprio tanto. I mille e trecento che hanno acquistato un biglietto sanno che Bergamo non è terra facile per chi è romano. Lo sanno da mesi anche all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, dove due giorni fa, durante una riunione straordinaria, è stata espressa preoccupazione. La questione è semplice: il Viminale, le Questure, le società, tutti temono degli incidenti in imprecisati punti della à, lontano o lontanissimo dallo stadio. Se dovesse accadere, non sono quotate le dichiarazioni scandalizzate di qualche esponente politico del Nord, qualcuno che invece non s’è scandalizzato quando in estate i tifosi atalantini si sbellicavano dalle risate mentre una sorta di tank - sopra c’era Migliaccio, poi multato di 17 mila euro dalla Disciplinare - distruggeva delle carcasse di auto coi colori di Brescia e Roma.«Era semplicemente una cosa goliardica».

Anche ieri ha provato a ridimensionarla così ’sta storia, il tecnico dell’Atalanta, il romano Stefano Colantuono. Forse. Ma alla Roma, a Trigoria, un episodio del genere sarebbe costato una punizione esemplare per il tesserato responsabile. Responsabile di aver contribuito a rendere questa trasferta ancora più difficile. Ancora più pericolosa. E questo è stato fatto presente nel corso della riunione straordinaria al Viminale, alla quale ha partecipato un rappresentante dell’Atalanta. Ecco, questo è l’avviso. È pronta l’etichetta appiccicosa del barbaro romano. In ballo ci sono due terzi di campionato dove la Roma non può essere sola. Perché sola per l’Italia c’è andata per 3 anni. Davvero troppo.