Roma, guarda lontano
03/11/2013 09:25
Fermarsi proprio ora, però, sarebbe un peccato. Così a Torino con i granata la Roma cerca lundicesima vittoria consecutiva che vorrebbe dire record dei
campionati europei d«elite» e
nuovo allungo a +5 sulle seconde. Il francese non si fida del clima di celebrazione generale:
«Gli altri festeggino pure il record, noi stiamo tranquilli dentro Trigoria. Io guardo solo i numeri: Juventus e Napoli hanno un ritmo da capolista».
Ancora una volta tocca ai giallorossi giocare per ultimi, con il resto dItalia (salvo rare eccezioni) a gufare, «ma noi - ordina Garcia - dobbiamo essere solo concentrati sulla nostra gara. Se vinciamo non dipendiamo dagli altri: tutti insieme vogliamo che la nostra serie duri più a lungo possibile. Dopo il record italiano, cè quello europeo che non conta niente, ma può essere una spinta psicologica». Basta un altro passetto per imitare il Tottenham di Bill Nicholson 1960/61, che vinse le prime undici gare e a fine stagione festeggiò un bel «double» in Inghilterra.
Per continuare a scrivere la storia fuori dai confini nazionali intanto bisogna superare il Torino che non batte la Roma in casa dal 1990. Strana squadra quella di Ventura, capace di tutto e il suo contrario.
«Sarà spettacolo - promette Garcia - perché segnano e subiscono tanti gol. Abbiamo vinto e siamo felici di rigiocare dopo tre giorni: la testa è importante».
Niente stanchezza a sentire il tecnico, ma nelle ultime due partite e mezzo si è vista una Roma in difficoltà, senza le intuizioni geniali di Totti e gli scatti fulminanti di Gervinho. «Secondo me la squadra migliora sempre di più, non è un caso che abbiamo segnato tanti gol nella ripresa. La sola cosa che mi preoccupa sono le poche soluzioni in attacco. Ljajic e Borriello non hanno tanti minuti nelle gambe e per loro non è facile giocare tre volte in una settimana. Per questo dico che a Torino sarà il momento di Caprari e Ricci di aiutare la squadra».
Finora i giovani Garcia se li coccola solo a parole. Oggi poteva toccare a Jedvaj sostituire lo squalificato Castan, ma il francese è molto attento a rispettare determinare gerarchie e per questo ha promosso Burdisso. «Non è un problema che Castan è squalificato, per lui è un bene riposarsi, abbiamo Burdisso: è un difensore di alto livello con molta esperienza, merita di giocare per come si allena». Ma lultima partita lha giocata il 26 maggio e un po di apprensione cè. Cambieranno anche i terzini - dentro Maicon e Balzaretti - rispetto alla vittoria sul Chievo mentre il centrocampo sarà ancora quello ultra-rodato e nel tridente toccherà di nuovo a Florenzi.
E
Gervinho? È quasi guarito ma Garcia non lo rischia. Al francese chiedono se la Roma può essere un trampolino di lancio verso club più grandi e lui assicura che «questa cosa non è mai esistita nella mia testa: lavoro come se la mia carriera fosse sempre nello stesso club. A Roma sto bene, vediamo come andrà la stagione». La Champions potrebbe dargli nuovi stimoli, visto che il campionato italiano non offre granché e continua ad attorcigliarsi sulle solite questioni, vedi la folle squalifica di Cuadrado dopo Fiorentina-Napoli. «Bisogna usare la prova tv anche a favore dei giocatori - chiede Garcia - le regole devono cambiare». A Rudi non piace fare zero a zero.