14/11/2013 08:45
LA REPUBBLICA (F. BIANCHI) - La legge sugli stadi e il pieno appoggio alla candidatura dellItalia allOlimpiade 2024: la prima volta di Enrico Letta al Coni, con i ministri Delrio e Lorenzin, addirittura fa pronunciare a Giovanni Malagò parole trionfali («mai un governo si era dimostrato così sensibile alle nostre problematiche»). Letta è uomo di sport e alle parole preferisce i fatti. Vedi la legge sugli stadi (e non solo, anche palasport al coperto da 500 spettatori): un flop di due governi, una figuraccia del mondo politico. Ora, il premier rompe gli indugi. Come, è presto detto: nei prossimi giorni verrà presentato un emendamento alla legge di stabilità, «e spero poi che il Parlamento lo approvi»). E una paginetta: previsto che in un anno e mezzo (ora ce ne vogliono 7-8...) ci sia la risposta a chi vuole costruire un nuovo stadio ed è previsto anche che venga rispettato «lequilibrio economico-finanziario».
La paginetta è frutto del lavoro del Coni, soprattutto di Michele Uva, dg della Coni Servizi, esperto di impianti e (cosa che non guasta) amico di vecchia data di Letta. Insomma, finalmente entro lanno ci sarà la legge tanto sospirata e quando lo annuncia Letta parte un bellapplauso dal consiglio nazionale del Coni. Ma il mondo dello sport incassa anche, e con piena soddisfazione (altro applauso), il sì di Letta ad una candidatura italiana allOlimpiade 2024: non tocca a lui parlare di Roma o Milano, ma è chiaro che toccherà a Roma. Non per niente, nel pomeriggio, Malagò incontra Marino, Pisapia, Maroni e Zingaretti per venire a capo di quel derby che in realtà non è mai esistito. Milano si defila con garbo, interessata a poter avere impianti sportivi di cui è carente, magari nellarea dellExpo 2015: resta Roma che forse avrà la firma di Renzo Piano sul suo progetto, sicuramente innovato, meno minimale di quello presentato da Petrucci-Pagnozzi e bocciato da Mario Monti. Ma ora, secondo Letta, la «ripresa è a portata di mano », e «io mi impegno in prima persona per le Olimpiadi 2024, è una partita da giocare e lobiettivo è alla nostra portata». Malagò gongola, «arriveremo ad una candidatura unica». Tutti daccordo (anche Maroni). Solo Marino si sbilancia: «Ottime prospettive? Roma ne ha da 3000 anni». Ufficializzazione nellestate 2014. Nasce intanto il forum Destinazione sport, Coni e governo al lavoro insieme per una cultura dello sport e chissà, un giorno dice Malagò, anche per varare una legge quadro. Petrucci ricorda al premier la legge 91 (dell81) sul professionismo, a costo zero per lo Stato: riforma ferma da anni. Letta appoggia anche la candidatura di Cortina 2019 ai mondiali di sci 2019 (Luca di Montezemolo presidente del comitato donore) mentre il rugby vorrebbe organizzare la Coppa del mondo nel 2023, un anno prima dei Giochi. Non è peccato sognare. Nessuna indulgenza, infine, per il caso Nocerina: Letta non fa sconti, «ci vuole tolleranza zero, il messaggio che è passato è terribile ».