Strootman: ”Lo scudetto? Juve ancora davanti”

16/11/2013 22:32

SENIOR: “ADEM GIOCHERÀ PER LA SERBIA” - Ma sull’argomento non ha dubbi il papà del trequartista della Roma, Sahmir : “Adem è un serbo e giocherà per la Serbia. Risponderà a tutte le conviocazioni del nuovo allenatore, chiunque sia. Perché ora non gioca con la nostra raooresentativa lo sanno lui e Mihajlovic, si tratta di una cosa tra loro”. Noto il motivo: il giocatore nel 2012 si rifiutò di cantare l’inno prima di una partita – proviene da una regione, il Sangiaccato, ad alta densità musulmana e che poco si riconosce nel governo centrale di Belgrado – e il futuro allenatore della Samp per questo aveva deciso di escluderlo. Con il suo addio alla panchina della selezione serba, però, la questione torna d’attualità: “In primo luogo – ha spiegato senior - non vi è alcun sollievo per Adem, se anche fosse vero che Sinisa lascerà la nazionale. Non so quante volte ripeterlo, non abbiamo alcun problema con Mihajlovic. I rapporti sono corretti. Ognuno ha le proprie opinioni, finora non vi è stato alcun compromesso, e questo è tutto. Tra loro non ci sono problemi interpersonali”.

: “DICEVANO FOSSI COSTATO TROPPO…” - Per un romanista che ritroverà la nazionale, uno che non l’ha mai abbandonata. Kevin Strootman è uno dei punti di forza dell’Olanda, che nonostante il pareggio per 2-2 con il Giappone, si candida tra le protagoniste dei prossimi Mondiali. Per il ct Van Gaal, è uno degli intoccabili, al pari di Van persie e Robben: “È bello sentire queste cose dal proprio allenatore. Un paio di mesi fa, per qualcuno era ancora incomprensibile che la Roma avesse speso così tanti soldi per me. Il calcio è così, una settimana è tutto perfetto, quella successiva va tutto male, succede questo anche in Nazionale. A Roma sto bene, ma c’è molta gente che mi telefona solo perché mi ha visto giocare una partita in Italia. Forse molte di queste persone dovrebbero almeno vedermi giocare una volta”. Qualche sassolino nelle scarpe se lo toglie Kevin, il colpo romanista dell’estate, il più caro della gestione americana del club, che lo ha pagato 18 milioni più 2 di bonus: “, mio allenatore alla Roma, ha lottato duramente per il mio arrivo. Ho voluto dimostrare subito che quello che valevo, vista la presenza di giocatori di classe mondiale come e . Non parlategli di scudetto, però: “La Roma negli ultimi anni è arrivata sesta e settima, in Italia c’è la che prevale sulle altre. E a volte sembra una macchina”.