17/11/2013 09:59
IL ROMANISTA (D. GALLI) - Domani. Al massimo martedì. E se fosse domani, sarebbe un mese esatto dallinfortunio, dalla lesione miotendinea che lha costretto a saltare oltre metà di Roma-Napoli, e poi finora Udinese, Chievo, Torino e Sassuolo. Entro le prossime 48 ore Francesco Totti affronterà la visita forse più importante sulla strada del pieno recupero. È atteso dal professor Mariani non per la terza infiltrazione con i fattori di crescita, perché non ce ne sarà bisogno, perché il fisico del Capitano ha reagito da Robocop per lennesima volta in carriera. No, Totti andrà da Mariani per sperare di ricevere lattesissimo via libera allintensificazione dei carichi di lavoro. Se "supererà" lesame, potrà passare dalla corsa ad altri tipi di allenamento. Più intensi. Più probanti. Non ci sono date di rientro.
Non possono ancora esserci, Totti e il suo staff vivono questinfortunio step by step, sanno che non bisogna affrettare i tempi perché un calciatore che viene da una lesione miotendinea nel distretto dei flessori rischia facili ricadute, ne sa qualcosa Messi, che da marzo ha fatto dentro e fuori con linfermeria. Il Capitano, che pure vorrebbe scendere in campo oggi, è pienamente consapevole del fatto che un recupero affrettato potrebbe costringerlo a fermarsi di nuovo, e ancora più a lungo. Non ci sono date, ci sono semmai speranze. Dopo linfortunio col Napoli, quasi un mese fa appunto, cera chi in seno alla Roma avvisava: ci vogliono dalle 4 alle 8 o 9 settimane. Ecco, la speranza è allora quella di riavere Totti per la Fiorentina, in programma allOlimpico l8 dicembre, altrimenti otto giorni dopo a San Siro contro il Milan. Occhio agli orari, potrebbero fare la differenza per un calciatore che ritorna da una lesione muscolare: un conto sarà giocare a Roma alle 12.30, come con la Fiorentina, un altro a Milano a metà dicembre. E di sera. Totti ha staccato la spina per un paio di giorni.
Domattina lavorerà regolarmente a Trigoria, poi saprà se dovrà andare o no da Mariani. Magari potrà approfittarne per dare unocchiata al maxielogio che gli ha dedicato "Marca", il principale quotidiano sportivo spagnolo e filo madridista. «Un esempio di capitano, anche da infortunato», si legge. Nel video vengono mostrate le immagini di Totti che va nel Distinti Famiglie, si fa le foto con i bambini in un settore strapieno, esaurito, impazzito alla vista del Capitano. I commenti dei lettori sono stupendi. Qualcuno prova invidia. Ammira. Rosica, perché sa quanto è stato vicino Totti al Real, quasi dieci anni fa. Scrive Billy: «Nel Real Madrid avrebbe vinto la Champions. Sono sicuro che se avesse firmato nel 2004, assieme a Zidane, Roberto Carlos, Beckham e Raul, ci avrebbe portato a vincere la decima!». La decima Coppa Campioni. Qualcun altro nota come i calciatori di Real e Barcellona fuggano dai loro tifosi, mentre Totti va loro incontro. E Chamakh sottolinea: «Uno degli ultimi grandi baluardi di quello che significa identificarsi con la propria squadra». Curioso, comunque. Parlano di Totti anche fuori dal Raccordo. Strano davvero. Chi lavrebbe mai detto?