10/12/2013 08:38
Quattro allenatori e tanti diversi gruppi di atleti che hanno inciso diversamente sui destini della Roma, con Luis Enrique che è destinato a rimanere nella storia come un flop, Zeman che ha dimostrato per lennesima volta quanto non vadano bene le minestre riscaldate, il buon Andreazzoli che ha fatto il traghettatore e Garcia che è subito diventato il più vincente. Magari non ancora per le statistiche, visto che Luis Enrique fece sue 17 partite (16 di campionato più una di Coppa Italia), ma in unintera stagione, mentre il francese è già a quota 11 solo in 15 gare. Di sicuro, però, per limmaginario collettivo della gente, che dopo quellavvio strepitoso di 10 vittorie in altrettante gare e unimbattibilità lunga 15 partite (mai la Roma aveva fatto meglio in avvio di stagione) lo ha già eletto tra i suoi beniamini. Merito anche di gare memorabili come quella vinta proprio al Meazza contro lInter lo scorso 5 ottobre, o del derby contro la Lazio del 22 settembre, o del 2-0 al Napoli del 18 ottobre. Ma anche di un gioco sempre bello e spumeggiante che ha spinto i critici a dire che proprio la Roma, insieme alla Fiorentina, è la squadra più spettacolare del campionato.
Un po quello che venne detto proprio un anno fa di questi tempi, dopo il 4-2 rifilato dalla squadra allora allenata da Zeman alla stessa Fiorentina, in quella che forse resta la partita più bella delle 25 giocate dalla Roma americana con il boemo in panchina (22 di campionato più 3 di Coppa Italia). Insieme ad essa quella vinta per 3-1 ancora al Meazza (e sempre conto lInter) il 2 settembre 2012 e i 4-2 di Marassi contro il Genoa (21 ottobre e dellOlimpico sul Milan (22 dicembre 2012). Del periodo di Andreazzoli, invece, ci piace ricordare la vittoria per 1-0 contro la Juventus firmata da Totti il 16 febbraio, il 3-2 in casa dellAtalanta sotto la neve della domenica dopo (24 febbraio) e il successo sul campo della Fiorentina per 1-0 con gol di Osvaldo del 4 maggio. Momenti esaltanti di unavventura altrimenti non memorabile. Quanto al primo mister della Roma made in Usa, Luis Enrique, che dire? Nella Capitale visse più bassi che alti e il suo miglior momento fu tra la fine del 2011 e linizio del 2012, a cavallo della feste natalizie. Di quei giorni ricordiamo il 3-1 di Napoli del 18 dicembre con i gol di Osvaldo e Simplicio che seguirono lautorete di De Sanctis (sì, proprio lui, lattuale numero uno giallorosso) e il 4-0 allInter del 5 febbraio con le reti di Juan e Bojan e la doppietta di Borini. Ma anche il 3-0 rifilato alla Fiorentina negli ottavi di Coppa Italia giocati l11 gennaio 2012 firmato dalla doppietta di Lamela e dal gol ancora di Borini.
Nomi che sembrano lontanissimi nel tempo giallorosso e che, invece, si riferiscono ad appena due stagioni orsono. Insieme a loro, poi, vengono alla mente quelli del portiere silenzioso Stekelenburg (che dalle nostre parti non si è mai ambientato) e dellhombre Gago; del vichingo Kjaer e del gringo Heinze; del misterioso José Angel e del suo alter ego della fascia opposta Piris. Ma anche di campioni veri arrivati in giallorosso come Lamela (ma in Inghilterra dicono che sia un flop) e Marquinhos (a Parigi già lo adorano), Pjanic e Maicon, Benatia e Castan, Strootman e Gervinho, il ritrovato Destro e Florenzi, Balzaretti e De Sanctis. E poi Borriello, che è andato e venuto, Osvaldo testa-matta, la meteora Borini e laltro brasiliano Marquinho. A far da collanti tra le diverse epoche e squadre, insieme al sempiterno Taddei, sempre loro, Totti e De Rossi, i dioscuri della Roma di ieri, di oggi e, per fortuna, anche di domani. A chiudere un po di numeri.
Di queste 99 partite ufficiali targate Usa i giallorossi ne hanno giocate 90 di campionato (38 con Luis Enrique, 22 con Zeman, 15 con Andreazzoli e altrettante con Garcia), 7 di Coppa Italia (2 con Luis Enrique, 3 con Zeman e 2 con Andreazzoli) e 2 valide come preliminare dellEuropa League (entrambe con Luis Enrique, contro lo Slovan Bratislava). In 99 gare sono arrivate 49 vittorie (44 in campionato, 5 in Coppa Italia), 21 pareggi (20 in campionato, 1 nel preliminare di Europa League) e 29 sconfitte (26 in campionato, 2 in Coppa Italia e 1 in Europa League). I gol segnati tra serie A e coppe sono stati 170, quelli subiti 124. Le squadre più prolifiche in attacco sono state quelle di Zeman (52 gol segnati in 25 partite ufficiali, per una media di 2,08 a gara) e Garcia (29 reti in 15 gare solo di campionato, per una media di 1,93 a partita). Quelle più battute in difesa sono state le squadre di Zeman (leader degli estremi opposti in fatto di gol) con 43 reti al passivo in 25 partite (media di 1,72 a gara) e Luis Enrique, con 59 gol presi in 42 gare, per una media di 1,40 a partita. La Roma americana meno battuta in difesa, ovviamente, è quella di questanno, che con Garcia ha preso solo 5 gol in 15 match per una media bassissima di 0,33 a gara. E grazie a questo strepitoso rendimento del suo reparto arretrato ha anche la miglior difesa dEuropa.