Curve chiuse, Roma farà ricorso: "Un equivoco, nessun coro razzista"

18/12/2013 20:09

Già dalla mattinata di martedì, quando dopo la gara iniziavano a circolare le prime indiscrezioni, il punto di vista della società giallorossa è rimasto lo stesso, e nelle ultime ore si è rafforzato: il club ha avanzato subito dopo la lettura del dispositivo, avviso di reclamo per prendere visione degli atti e ascoltare le registrazioni sulla base delle quali era scattato il provvedimento (comprensivo di ammenda da 50 mila euro) del giudice sportivo. Oggi ha depositato il ricorso: "Siamo contrari a ogni forma di discriminazione razziale e in tutti questi anni lo abbiamo dimostrato proponendo più volte alla Federcalcio e alla Lega iniziative per combattere la cultura del razzismo", tiene a specificare il della Roma, a Rai 2.

Ma le immagini in mano al club dimostrerebbero che nulla di quanto riscontrato dagli ispettori federali (che al dirigente del club nell'immediato dopo gara avevano detto di non aver distinto alcun coro specifico, così come l'arbitro Rocchi) e trascritto nel dispositivo di Tosel sia accaduto: "Abbiamo delle immagini che testimoniano come non ci sia stato nessun coro razzista", garantisce . Ora la società sta scandagliando i filamti per verificare se nei minuti indicati dal dispositivo siano realmente stati effettuati dai 1.700 del settori ospiti di San Siro ululati razzisti all'indirizzo di Balotelli. Fino a venerdì la società potrà integrare il ricorso, poi la parola fine su una vicenda da cui la Roma è convinta di poter uscire con un successo. Soprattutto di immagine.