15/12/2013 10:19
Arbitraggi Daniele però non si nasconde. «Non ho mai creduto che bastasse tornare in Europa. La Roma deve andare in Champions e fare una grande campionato. Io guardo quella che sta davanti e non chi mi sta dietro. Se si giocasse NapoliJuve farei il tifo per il Napoli. Io voglio riprendere i bianconeri. Certo, dal punto di vista arbitrale abbiamo avuto un paio partite sfortunate, non di più. Cera il rigore di Pjanic a Torino e almeno un altro contro lAtalanta, però non ci hanno danneggiato, abbiamo avuto il nostro. Piuttosto la Juve è stata fortunata. Penso ai match con Torino e Chievo. Episodi favorevoli ci possono stare. Dicono tutti che si pareggiano: aspettiamo che succeda».
Effetto Garcia Il cambio di rotta De Rossi lo fa nascere dalla sconfitta con la Lazio in Coppa Italia. «Ciò che si è creato è figlio di quel derby. Abbiamo preso giocatori importanti, che hanno vinto e che lottano per vincere. E poi cè Garcia, forse il miglior tecnico che ho avuto nella gestione del gruppo. Lui è stato perfetto per uno dei momenti più bassi della nostra storia. Ci voleva il suo carisma, la sua serenità, la sua pacatezza. Ora puoi arrivare secondo o quarto, ma non finisci la stagione svaccando. Simile a Capello? I record lo ha avvicinano, ma lanagrafe li allontana. Capello è un fenomeno però più rigido, Garcia è più vicino ai giocatori. Per me poi è stata unestate particolare. Non mi sentivo come prima per i tifosi e per i compagni. Pensavo che quel derby fosse impossibile da cancellare, poi le cose sono cambiate e già al Livorno, quando ho segnato, avevo già inquadrato allenatore e compagni. Certo, Roma tende a gonfiare un po tutto. Quando vai bene ti fanno passare per un supereroe, ma se sbagli una stagione diventano 3 e se hai problemi con un allenatore, ne hai avuti con 4. Non sono un predestinato: questo vale per i fuoriclasse che nascono ogni 10 anni, ma credo di avere carattere e personalità. Daltronde lo dice anche Capello. È ciò che dice lui è sempre legge...».