Legge sugli stadi, scontro sul blitz

13/12/2013 09:15

VINCOLI E NODI Non convince poi - sempre nel fronte democrat - che con la procedura ordinaria - a differenza di quella accelerata - si possa costruire un impianto e avere nel contempo l’autorizzazione a edificare palazzine in qualche altra parte della à. Apprezzato invece da Dario Nardella, deputato renziano in Commissione, l’impegno - ribadito nell’emendamento - a non superare i vincoli ambientali e idrogeologici. Una scorciatoia prevista dal testo precedente che aveva fatto insorgere il fronte ambientalista. Tuttavia un piccolo varco resta ancora aperto. La versione finale del testo affida comunque a Palazzo Chigi l’ultima parola qualora Sovraintendenze ai Beni culturali o Asl si rifiutino di dare l’ok alle nuove costruzioni. Unpunto destinato a suscitare polemiche. «Credo che il percorso di questa norma - dice Morassut interpretando un sentimento comune dei dem - sia talmente accidentato e contraddittorio che rischia di risolversi in un pasticcio che scontenterebbe sia il mondo sportivo che quello ambientalista ». Sulla stessa linea anche i renziani.Ma allora che fare? Morassut auspica che il premier Enrico Letta rinunci all'emendamento, per concentrare gli sforzi su una riforma complessiva del project financing. Si tratta cioè di mettere a punto una normativa organica - come sostiene il ministro dell’AmbienteAndrea Orlando - per garantire un equo consumo del suolo, puntando soprattutto sulla riqualificazione delle strutture esistenti.Da oggi la resa dei conti in Commissione. Con una parte del Pd pronto a dare battaglia, mentre Fi appoggia il testo voluto da Letta.