Losi, che tifo «Gioco e cuore, bravo Garcia»

12/12/2013 09:46

Losi, secondo lei sarà possibile?

«Sarebbe bello, ma è difficile. Il calcio dei miei tempi non c’è più, adesso parliamo di un altro sport. Ha senso ancora parlare di valori? Magari sarò banale, ma è impossibile paragonare le cose e le persone di oggi a quelle di una volta».

Nel libro ci sono le parole di e , che dice: «Losi è apprezzato da tutti, a prescindere dalla squadra di appartenenza, perché è stato un calciatore e unuomoche non si è mai risparmiato». Giocano così anche i calciatori di oggi?

«Qualcuno, non tutti. Loro sono superiori a livello tecnico, anche perché fin da piccoli vanno nelle scuole calcio, ma come voglia e attaccamento alla maglia avrebbero molto da imparare da noi».

C’è un giocatore di oggi in cui si rivede?

«Proprio . Un “fumantino” come me».

Un attaccante che avrebbe voluto marcare?

«Senza dubbio Balotelli. Mi piaceva affrontare quelli più grandi e , era divertente perché, con il mio senso dell’anticipo, spesso li mettevo in difficoltà. Con Balotelli sarebbe stata una bella battaglia».

Il calciatore più forte con cui ha giocato?

«Ghiggia e Da Costa».

E il migliore che ha visto, compresi e Ronaldo?

«Non ho dubbi: Di Stefano. Vi spiego: , come Maradona e Pelè, è un fuoriclasse, un fenomeno, uno da colpi assoluti. E inimitabili. Ma Di Stefano era semplicemente il gioco del calcio. Lo trovavi sempre, ovunque. Mai visto e affrontato uno così perfetto. Era imbattibile».

A proposito, la Roma di non perde da 15 turni.

«Ottima squadra, mi piace come gioca e mi piace la mentalità che ha. Non lascia niente di intentato, fino all’ultimo. le ha dato un gioco, è vero, ma le ha dato soprattutto un grande carattere».