Mossa di Garcia: cala l’asso Totti. «Siamo ambiziosi, proviamoci»

16/12/2013 10:14

Ed è uno che, al massimo, può provare a dare la formazione all’allenatore dei Boston Celtics, non quella della Roma a lui. «La relazione tra l’allenatore e il presidente è fondamentale: in ogni squadra che ho allenato è stato così. A volte si fanno giochi di ruolo: io posso fare il buono con i giocatori e lui il cattivo, oppure viceversa. Così si possono fare cose importanti per la squadra, soprattutto sul piano psicologico». Già, perché è qualcosa di più che un allenatore. Gestore di uomini e di risorse, laureato in educazione fisica e appassionato di teatro, ha fatto un’esperienza anche come commentatore tv. Ogni parola è studiata e ha il suo peso. Ad esempio quando si parla di scudetto, un obiettivo che , e Gervinho, in tre recenti interviste, hanno citato: «Io non lo dico perché non voglio mettere una pressione supplementare sulla squadra. Vogliamo finire il più alto possibile. Anche primi, perché no. Non siamo programmati per vincere, ma questo non vuol dire che non finiremo primi, magari allo sprint con e . Non guardiamo i risultati delle altre e, anche se sarà difficile, andiamo a San Siro per vincere. Le ambizioni alla mia squadra non mancano e io, forse, sono il più ambizioso di tutti».

La Roma dovrà fare a meno di , squalificato. Al suo posto giocherà Bradley, più muscoli ma infinitamente meno talento. Anche per questo sarà fondamentale recuperare , assente per infortunio muscolare dal 18 ottobre e in panchina, ma non utilizzato, domenica scorsa contro la : «Sia lui che non hanno una partita intera nelle gambe. Vedremo. La cosa interessante è che Francesco ha fatto una settimana di allenamento e così sembra più pronto per aiutare la squadra. Non è al 100%, ma è normale». In vista una staffetta con . Sono in arrivo da Roma più di 1.500 tifosi, anche se la partita si giocherà di lunedì sera. Segno che la à, dopo 15 partite senza sconfitte, ha una fede solida. E nessuno rimpiange quello che poteva essere e non è stato.