Roma, Garcia e il rebus Totti
12/12/2013 08:38
Carta d'identità a parte, la lesione miotendinea al flessore accusata da Totti ha già suscitato pareri contrastanti, principalmente per il percorso riabilitativo da intraprendere. Se i primi esami effettuati dopo l'infortunio nella gara con il Napoli, avevano aperto anche alla possibilità di un nuovo intervento chirurgico, un secondo parere medico delineato dal fido professor Mariani ha poi escluso questa possibilità scegliendo un iter di recupero totalmente diverso. Ora Totti non accusa più fastidi, si allena regolarmente con la squadra da circa 10 giorni, alla ricerca di una condizione fisica accettabile per cominciare a ritrovare il ritmo partita. Complicato però che il ritorno in campo dal primo minuto possa coincidere proprio con la prossima sfida con i rossoneri, una gara in notturna con temperature previste non proprio miti.
Garcia farebbe carte false per avere a disposizione sin da subito il suo miglior giocatore, ma il campionato è lungo e le priorità sono altre. Avere a disposizione Totti (in condizioni accettabili) per la sfida del 5 gennaio con la Juventus potrebbe avere un peso diverso sulla stagione romanista, felice di aver appena dato il bentornato anche a Mattia Destro. La gestione dell'attaccante di Ascoli infatti, fornisce ulteriori indizi, soprattutto per come il tecnico francese si approccia alla gestione di chi sta rientrando da un lungo infortunio. Nonostante la zampata vincente con i viola, la condizione del numero 22 è ancora lontana dalla possibilità di vederlo subito con una maglia da titolare, un discorso che in modo molto simile potrebbe riguardare anche Totti.
ncente per il transalpino, che a meno di scelte forzate dell'ultimo minuto dovrebbe ripartire a Milano con il tridente composto da
Ljajic, Gervinho e Florenzi.
Ci sarà tempo sia per Destro che per Totti, che in attesa di formalizzare un nuovo accordo di sponsorizzazione con la Nike, ha raccontato (durante l'evento organizzato proprio dal colosso di abbigliamento sportivo) alcuni passi della sua carriera:
«Da ragazzo- ricorda Francesco -
ammiravo i campioni del Real Madrid, ma sognavo di essere capitano della Roma, per questo segnare al Bernabeu con la mia squadra del cuore è stato davvero meraviglioso. Roma è diversa da tutte le altre. Per me i romani e i romanisti non sono né tifosi né amici, sono una famiglia, ma non vi preoccupate ho ancora tanti anni per vestire questa maglia».
Ci sarà tempo poi per pensare anche alla possibilità di poter indossare la maglia della Nazionale nei prossimi Mondiali: «Per me il Brasile è favorito, in casa è fortissimo, ma spero che alla fine vinca l'Italia». Prima però viene la Roma.