02/12/2013 17:58
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Impossibile parlare di crisi, con il secondo posto blindato e l'imbattibilità ancora intatta dopo 14 giornate. Ma la Roma deve iniziare a interrogarsi su se stessa: è passato più di un mese dall'ultima vittoria, l'1-0 al Chievo del 31 ottobre. In mezzo, 4 gare, 4 pareggi, segnando la miseria di 3 gol (e subendone ovviamente altrettanti) dopo aver marciato a lungo alla media di 3 gol a partita. Certo è che la marcia della Roma continua a risentire delle assenze di un terminale offensivo: Destro non ha ancora convinto Garcia a rischiarlo in campo. E Totti continua a farsi attendere. Anche se iniziano ad arrivare le prime novità confortanti.
TOTTI, ESAMI OK: PUNTA IL MILAN - Via libera al rientro in gruppo, con obiettivo Milano. L'ultimo esame a Villa Stuart sostenuto da Francesco Totti ha aperto al ritorno del capitano romanista agli allenamenti con i compagni: gradualmente, perché il guaio miotendineo è stato importante e perché rischiare andando di fretta non serve a nessuno, soprattutto non serve a Totti. Dopo un weekend a Montecarlo insieme al fratello per una visita al casinò, Francesco stamattina si è recato nella clinica sull'Aurelia per una nuova visita. Che ha dato finalmente la notizia più attesa dal numero dieci, ma anche da tutti i tifosi romanisti: certificando la completa guarigione del capitano. Obiettivo, adesso, essere a disposizione di Rudi Garcia per l'appuntamento di lunedì 16 dicembre, Milan-Roma a San Siro. Per essere in panchina, ma magari già giocare almeno qualche minuto. Una notizia che fa sorridere l'allenatore, ancora in attesa del miglior Destro: nelle prime sette gare con Totti al top, la Roma marciava a punteggio pieno, 21 punti. Nelle ultime 7, senza Totti (uscito dopo mezz'ora della prima della serie, con il Napoli), ne ha messi insieme soltanto 13. la dimostrazione di quanto, oggi, Garcia abbia bisogno di lui.
NESSUNA VITTORIA DOPO LA CENA "PUNITIVA" - Chiamiamolo caso, o semplicemente dato statistico. Al limite, curiosità: ma dopo la cena "punitiva" imposta da Garcia alla squadra dopo la gara (vinta) con il Chievo, la Roma non ha più festeggiato un successo. Qualcuno ricorderà i fatti: la vittoria a Udine era stata seguita da una serata allegra di qualche giocatore in una nota discoteca del centro di Roma, a poche ore soltanto dall'impegno infrasettimanale contro il Chievo. Al sergente Garcia, che ha più volte dimostrato di saper comprendere le necessità dei giocatori lasciando loro giornate libere dopo gli impegni, quella "trasgressione" per la verità innocente, ma a due giorni da un altro impegno importante, era piaciuta poco, e l'aveva detto a un rappresentante del gruppetto, con toni sereni ma decisi. Imponendo, nella gara successiva, la cena in gruppo allo stadio Olimpico. Una decisione proprio per preservare, in vista dell'impegno con il Torino che sarebbe caduto di lì a tre giorni, l'equilibrio dei suoi, che per l'occasione hanno dovuto disdire più tavoli prenotati da qualche giocatore per festeggiare halloween. "Cenando qui sappiamo che i ragazzi mangiano bene e vanno a letto presto", aveva detto il dg Baldissoni spiegando le ragioni dell'insolita adunata romanista nell'area vip dello stadio. Purtroppo, però, da quel gesto di unione e condivisione, sono arrivati solo pareggi. Un caso, non c'è dubbio: chissà che, per spezzare l'incantesimo, non basti un'altra cena di gruppo.
LA ROMA A BRASCHI: " MERITIAMO ARBITRAGGI ALL'ALTEZZA" - Rabbia silenziosa, ma non troppo. Perché se davanti ai microfoni la dirigenza della Roma ha scelto di astenersi da quei commenti al lavoro arbitrale a cui ha ceduto invece Garcia ("Rigore netto, lo ha visto tutto lo stadio, con noi capita troppo spesso"), l'occasione per farsi sentire ad altri - e alti - livelli, non è stata sprecata. In tribuna a Bergamo era presente anche il designatore Braschi: il dg romanista Mauro Baldissoni, a fine partita, ha allora colto la possibilità di intrattenersi qualche minuto con lui - era presente anche il dg dell'Atalanta Marino - per far presente che la Roma non ha intenzione di dar luogo a proteste pubbliche, ma comunque pretende e merita arbitraggi all'altezza della sua classifica.
SI FA SUL SERIO PER SANABRIA - Sul fronte mercato, la Roma fa sul serio per Antonio Sanabria, gioiellino paraguaiano della cantera del Barcellona. Il giocatore, classe 1996, non sembra intenzionato a rimanere in Spagna, nonostante i tentativi sia dell'allenatore Gerardo Martino che del ds Andoni Zubizarreta di trattenerlo. Secondo il quotidiano spagnolo 'Sport', la Roma sarebbe pronta a chiudere e in settimana incontrerà i dirigenti azulgrana per arrivare ad un accordo amichevole, evitando di dover pagare l'intera clausola rescissoria del giocatore.